Un “rinnovato impegno” per la difesa di una visione della vita e dell’amore che “non esclude nessuno”. E’ quanto chiede il card. Timothy Dolan, presidente della Commissione per le attività pro-life della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, nel messaggio per il 43.mo anniversario della “Roe contro Wade”, la sentenza con cui, nel 1973, la Corte Suprema ha legalizzato l’aborto nel Paese. Il messaggio è stato pubblicato a qualche giorno dall’annuale Veglia e Marcia per la Vita, in programma a Washington oggi e domani per ricordare quella storica decisione.
Molti americani disposti ad ascoltare le ragioni dei movimenti pro-vita
“La maggior parte degli americani si oppone a politiche che permettono l’aborto legale
per qualsiasi ragione, eppure molti non si rendono ancora conto che questo è quello
che ci ha dato la Corte Suprema”, scrive il card. Dolan. “Molti vogliono proteggere
la vita dei bambini non nati nelle fasi più avanzate della gravidanza, regolare o
limitare la pratica dell’aborto e fermare l’uso dei soldi dei contribuenti per la
distruzione della vita di un bambino non nato. Eppure, molti di quelli che sostengono
importanti obiettivi del movimento pro-vita, non si considerano pro-life. Questo
– afferma - dovrebbe indurci a riflettere su come presentiamo la nostra visione pro-vita
agli altri”.
La politica sull’aborto condizionata da potenti lobby abortiste
“Nonostante gli americani siano turbati dall’aborto - osserva ancora l’arcivescovo
di New York - una potente lobby ben finanziata sostiene che esso sia un bene per le
donne e la società e che coloro che, in coscienza, non possono praticarlo siano da
condannare per avere dichiarato guerra alle donne. Il card. Dolan cita in proposito
l’opposizione dei leader democratici alla Abortion Non-Discrimination Act, Anda in
sigla), la legge presentata al Congresso che mira a tutelare meglio l’obiezione di
coscienza in materia di aborto.
Diventare “migliori messaggeri” della cultura della vita
Questi fatti turbano, ma – afferma il card. Dolan - sono anche “un’opportunità” per
i movimenti pro-vita e uno stimolo a fare valere meglio le proprie ragioni presso
quella “grande maggioranza di americani che è disposta ad ascoltare il loro messaggio
sul rispetto che si deve verso ogni essere umano”. Di qui, in conclusione, l’invito
ai cattolici e “a chiunque abbia a cuore la tragedia dell’aborto” a diventare “migliori
messaggeri” della cultura della vita.
Il tema della 43.ma edizione della Marcia per la vita
Come ogni anno, la Marcia del 22 gennaio sarà preceduta da una Veglia notturna di
preghiera per la vita nella basilica del santuario nazionale dell’Immacolata Concezione
aperta da una Messa presieduta dallo stesso Dolan e alla quale sono attese 20mila
persone. Il tema di questa 43.ma edizione sarà “Pro-vita è pro-donna”, a sottolineare
che l’aborto non è solo l’uccisione di una vita nascente, ma anche una ferita indelebile
per la donna che lo pratica e che la lotta contro l’aborto non è rivolta alle donne.
(A cura di Lisa Zengarini)
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