Un invito a cercare la misericordia di Dio con la penitenza, il Sacramento della Riconciliazione e la pratica di opere di misericordia corporale e spirituale, a cominciare dal perdono reciproco. A rivolgerlo ai fedeli nigeriani sono i vescovi della Provincia ecclesiastica dell’Ibadan, in un comunicato diffuso al termine della loro prima riunione plenaria dell’anno, svoltasi il 18 e 19 gennaio a Oke-Ado.
L’Abc del Giubileo
“Tutti dovremmo essere impegnati a conoscere quello che è l’Abc di questo Giubileo:
chiedere la misericordia di Dio, essere misericordiosi e comunicare la Sua misericordia”,
scrivono i presuli, sottolineando che “l’ingiustizia, la violenza e lo spargimento
di sangue che affliggono oggi la società nigeriana sono una chiara indicazione che
tutti hanno bisogno di questa misericordia”.
Mantenere alta la vigilanza nella lotta a Boko Haram
Il documento, intitolato “Rammentate le promesse al Signore” (Is. 62), evidenzia le
preoccupazioni dei vescovi della Provincia per le attuali emergenze che minacciano
la pace e l’unità del Paese: dai terroristi di Boko Aram, alla corruzione diffusa,
alla crisi economica. Sul primo punto, essi elogiano i recenti successi militari che
hanno permesso di ridurre gli spietati attacchi dei guerriglieri islamisti e il rientro
di una parte degli sfollati ed esortano il Governo a mantenere alta la vigilanza nelle
aree più minacciate per evitare il ritorno dei giorni peggiori dell’insurrezione.
Elogio della lotta alla corruzione e preoccupazione per la crisi economica
Anche sul fronte della corruzione il comunicato elogia le misure adottate dal Governo
del nuovo Presidente Muhammadu Buhari per contrastare il fenomeno, invitando però
a non cedere alla tentazione del giustizialismo. “Tutti i diritti delle persone accusate
di corruzione - si legge - devono essere rispettati”. Quanto all’attuale congiuntura
negativa dell’economia nigeriana - conseguenza del drastico calo del prezzo del petrolio
di quest’ultimo anno - i presuli si dicono preoccupati delle sue ripercussioni sociali
ed esortano quindi i leader politici a politiche salariali a tenere conto degli effetti
della crisi.
All’attenzione dei vescovi la promozione della vita e della famiglia
Altri temi importanti affrontati durante la riunione sono stati la famiglia, l’educazione
e il dialogo interreligioso. I vescovi hanno deciso di preparare uno speciale programma
di catechesi per una comprensione approfondita degli insegnamenti della Chiesa relativi
alla famiglia, al matrimonio e alla vita umana. Il comunicato finale esorta il clero,
i religiosi e i fedeli a sostenere attivamente il programma che, affermano, “vuole
animare e arricchire la nostra fede e le nostre famiglie”.
Soddisfazione per i buoni rapporti interreligiosi nell’Ibadan
I vescovi esprimono poi preoccupazione per la situazione critica della scuola nella
Provincia, ribadendo la determinazione della Chiesa a continuare il suo impegno per
un’educazione integrale aperta a tutti, nonostante le scarse risorse disponibili.
Infine, i vescovi esprimono soddisfazione per i buoni rapporti interreligiosi nell’Ibadan,
incoraggiando tutti gli sforzi in questo senso. “Questo impegno e il prudente sostegno
dei nostri leader religiosi, politici e di tutte le persone di buona volontà – affermano
- consoliderà un lungo periodo di pacifica convivenza nel nostro Paese”. (L.Z.)
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