2016-01-22 14:14:00

Unioni civili: RnS sostiene Family Day e promuove veglia mariana


Il dibattito sulle unioni civili fa crescere la mobilitazione popolare in vista del Family Day del 30 gennaio. Il Rinnovamento nello Spirito Santo saluta con favore l’appuntamento e annuncia nello stesso tempo una veglia di preghiera mariana per la sera del 26 gennaio in difesa della famiglia. Ascoltiamo il presidente del Rinnovamento, Salvatore Martinez, al microfono di Sergio Centofanti:

R. – Abbiamo voluto lanciare questa idea di una veglia mariana dedicata alle donne e alle madri che sarà realizzata, presso la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, martedì 26 gennaio, a partire dalle ore 20:45. Il gesto verrà replicato contestualmente: ci sembra, infatti, molto bello che tutto il Paese stia in preghiera nei principali Santuari d’Italia - a Loreto, a Padova, a San Giovanni Rotondo, a Pompei, a Siracusa – alla stessa ora per questa veglia mariana per riaffermare la bellezza della maternità, della paternità, la dignità della donna e dell’uomo. Sono tutti invitati a questa veglia mariana, in modo particolare le donne, le madri, e chiediamo proprio a loro di venire con un fiore per Maria, affinché sbocci nei nostri cuori la verità per il bene comune, per la vita, per la famiglia, così come fa Papa Francesco che porta sempre un fiore alla Madonna.

D . – Il Rinnovamento nello Spirito Santo come si pone di fronte al Family Day del 30 gennaio?

R. – Noi non siamo tra i soggetti che compongono il comitato promotore, però salutiamo con favore una manifestazione nella quale si esprime la cittadinanza attiva. In quanto italiani - ce lo ha ricordato il Santo Padre a Firenze - non siamo solo credenti, ma siamo anche cittadini. È ritenuto ingiusto dalla nostra gente questo disegno di legge e direi addirittura fuorviante rispetto a quello che è il sentire comune e le richieste che vengono dalla gente, dal Paese. Quindi, quando è in gioco la dignità della persona, umana, integrale, bisognerebbe avere un sacro rispetto. Non sempre questo si ravvisa. La gente lo chiede, quindi proviamo intanto nella preghiera a dare voce a queste istanze e poi a credere nei miracoli; credere che la preghiera non solo ha effetto, ma ottiene anche ciò che non sembra possibile umanamente.

D. – C’è una mobilitazione popolare crescente, dal basso, una coscienza che si fa più viva per la difesa della famiglia, della dignità della donna e del bambino che rischia di diventare oggetto di compravendita …

R. – Non c’è dubbio che al di là di quelle che possono essere le organizzazioni, i coinvolgimenti che vengono dall’alto, dal basso si muove qualcosa in questa direzione: avvertiamo che c’è bisogno di partecipazione, c’è una risposta spontanea ed è in quel senso della fede, che tante volte Papa Francesco richiama nell’Evangelii Gaudium dove dice che è il popolo di Dio addirittura infallibile. Quindi, questi fenomeni vanno guardati con grande rispetto. Noi abbiamo detto nel nostro comunicato: “Nessuno si intesti queste battaglie”; qui non è una corsa alle sigle, alle denominazioni. È invece più importante che sia un gesto di responsabilità civile che dice che, al di là di tutte le appartenenze religiose e le distinzioni culturali, i diritti della famiglia prevalgono sui diritti individuali, le unioni non sono comparabili alla famiglia naturale. Quando la vita è sfidata, quando lo spirito di morte che diventa anche quello dell’errore, delle menzogna, e attacca il cuore dei credenti, ecco che la risposta che viene dal basso è immediata.

 








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