2016-01-23 19:16:00

Migrazioni. Per Lagarde Schengen a rischio, Renzi difende il trattato


Sulla crisi dei rifugiati l'Unione europea “si gioca la sopravvivenza” dell'accordo per la libera circolazione delle persone e delle merci. Così il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde, mentre il premier itliano Renzi ribadisce che: “uno stop a Schengen non bloccherà i terroristi”. Massimiliano Menichetti

"Bisogna avere la forza di dire a chi mette in discussione l'idea delle frontiere in Europa che non solo fa un passo indietro rispetto alla storia, ma tradisce l'idea stessa dell'identità europea". Non usa mezzi termini il premier italiano Matteo Renzi e da Mantova sottolinea che “nessuno si rassegnerà ad avere paura del terrorismo”, e che “uno stop a Schengen non bloccherà i terroristi”. In un inverno che mette a rischio la vita migliaia di profughi in fuga da guerre e privazioni, spesso fermati alle frontiere europee, il primo ministro evidenzia che non rinuncerà a difendere l'interesse nazionale che trova corrispondenza - dice – “nel sogno europeo”. Da Davos intanto  il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, al vertice economico mondiale rimarca che sulla crisi dei rifugiati l'Unione europea “si gioca la sopravvivenza stessa dell'accordo di Schengen” per la libera circolazione delle persone e delle merci. Per Lagarde comunque “l’Europa è senza alcun dubbio in una situazione migliore rispetto all'anno scorso” anche “se - ha ricordato - il rischio” dell'uscita di Atene e Londra dalla Ue, e la crisi dei rifugiati “restano le due preoccupazioni più importanti”. Ampliando l’orizzonte ha poi sostenuto che la crescita globale risente quest'anno dei “rischi al ribasso” della Cina, del calo delle materie prime e anche delle politiche monetarie di alcune banche centrali. Il direttore generale dell'Fmi ha comunque confermato che il Pil mondiale salirà quest'anno del 3,4% rispetto al 3,1% dello scorso anno. 








All the contents on this site are copyrighted ©.