La comunità internazionale deve elaborare piani di pace alternativi se gli accordi raggiunti tra il governo del Sud Sudan e l’opposizione armata dovessero fallire. È quanto chiedono i vescovi del Sud Sudan e del Sudan al termine del loro incontro straordinario che si è tenuto recentemente a Roma.
Gli scontri continuano in Sud Sudan
Nonostante le intese firmate nei mesi scorsi dal governo del Presidente Salva Kiir
e dalla guerriglia, facente capo all’ex vice Presidente Riek Machar, i combattimenti
continuano in alcuni Stati della Federazione sud-sudanese.
Presuli temono che il processo di pace possa fallire
I vescovi sono preoccupati che il processo di pace possa fallire facendo precipitare
il Sud Sudan nella categoria degli “Stati falliti”, ovvero Stati privi di un governo
e di istituzioni funzionanti, che diventano preda di bande armate e di gruppi di guerriglia.
I vescovi chiedono inoltre nuovi sforzi per riportare la pace negli Stati del Sudan
dove sono attive insorgenze armate, nel Darfur, Blue Nile a Sud Kordofan, lamentando
la ripresa dei bombardamenti aerei in quest’ultimo. (L.M.)
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