Un gruppo di più di sessanta ebrei ha voluto esprimere la sua condanna e il suo sgomento per la profanazione del cimitero salesiano di Beit Jamal recandosi in visita collettiva presso l'area cimiteriale offesa lo scorso dicembre da gravi atti di vandalismo settario. La visita del guppo di ebrei - riferiscono le fonti ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme – è avvenuta venerdì scorso. I visitatori - riferisce l'agenzia Fides - hanno manifestato ai salesiani, proprietari del cimitero, la propria solidarietà, e poi hanno voluto piantare un ulivo presso l’ingresso della casa religiosa.
Gruppi di coloni ultranazionalisti colpiscono in vari modi moschee o luoghi
cristiani
Gli artefici di questa iniziativa di solidarietà appartengono all'organizzazione Tag
Mehir (“Distintivo Luminoso”), fondata nel 2011 con l'intenzione di contrastare tutte
le forme e le espressioni di razzismo in Israele. Già nel nome, l'organizzazione intende
sottolineare il proprio porsi in totale contrasto con gli atti di violenza e intimidazione
compiuti dai gruppi di coloni ultranazionalisti a partire dal 2012, che hanno colpito
in vari modi moschee o luoghi cristiani (Tabgha, Beit Jamal, Latrun, la Dormizione,
ecc.), “firmando” i propri atti intimidatori con la sigla “Price to tag” (il prezzo
da pagare).
Atti di vandalismo contro croci poste su molte tombe
Il cimitero adiacente al monastero salesiano di Beit Jamal, nella città israeliana
di Beit Shemesh, a ovest di Gerusalemme, era stato profanato a metà dicembre. L'episodio
di vandalismo sacrilego si era accanito contro le croci di legno e di cemento poste
su molte tombe, ma era stato reso noto dal Patriarcato Latino di Gerusalemme soltanto
a gennaio. La polizia locale ha aperto un'inchiesta contro ignoti, che finora non
ha avuto alcun esito. (G.V.)
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