2016-01-31 20:31:00

A Casa Sollievo nuove tecniche per le malattie degenerative


Il “centro studi intercontinentale” auspicato da Padre Pio da qualche mese è realtà e ha preso il nome di Istituto per la biologia delle cellule staminali, la medicina rigenerativa e le terapie innovative. L’Istituto ha ricevuto anche un finanziamento di 14 milioni di euro dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca. Delle terapie utilizzate parla, al microfono di Elisa Sartarelli, il vice presidente e direttore generale di Casa Sollievo della Sofferenza, Domenico Crupi:

R. – Le terapie innovative sono tutto quello che attiene alle malattie degenerative. La ricerca traslazionale, cioè, ha l’obiettivo di portare al letto del malato delle terapie nuove, che superino le precedenti, e quindi tutto quello che può riguardare la Sla, la sclerosi multipla e tutte le altre malattie degenerative. È innovativo, per esempio, il trapianto di cellule staminali sui malati di Sla, che si sta facendo in questo momento.  Siamo solo alla fase uno, ma poi si passerà alle fasi successive. Ovviamente, infatti, tutto quello che noi facciamo risponde a dei criteri scientifici, a dei criteri anche di valutazione da parte degli organi: Ministero della Salute, Aifa e Istituto Superiore di Sanità. Operiamo secondo le regole nazionali ed internazionali. Stiamo aspettando le autorizzazioni per il glioblastoma e per la sclerosi multipla. Abbiamo presentato i protocolli al Ministero e siamo in attesa. Anche lì ci sono approcci nuovi, metodologie nuove. Le terapie innovative, però, visto che operiamo in un’area del sud, significano anche opportunità di lavoro.

D. – C’è anche una fabbrica di cellule. Di cosa si tratta?

R. – Si riproducono le cellule staminali, che vengono ovviamente mantenute in ambienti sofisticati - sofisticati dal punto di vista tecnologico - e sono le cellule che si alimentano per poi poterle trasfondere o trapiantare sui malati, sulle varie patologie.

D. – Quali sono i vostri obiettivi di ricerca?

R. – Innanzitutto  - in quanto struttura dipendente direttamente dalla Santa Sede e proprietà della Santa Sede - i nostri obiettivi sono di tenere alte le finalità etiche della Chiesa cattolica. Il caso delle cellule staminali è emblematico: cellule non embrionali, per esempio. Sappiamo tutti quello che è successo tra referendum, diversi punti di vista degli scienziati… Qui si sta dimostrando che non sono necessari gli embrioni per finalità di cura. Quindi i nostri obiettivi sono obiettivi etici, che rispecchino la dignità della persona e che mantengano sempre vivo quel concetto di centralità della persona. La ricerca non è un mondo perfetto: la ricerca è un mondo fatto di interessi economici, di invidie, di lotte, di calunnie e così via. Non vorrei rovinare una visione idilliaca. Tanti ricercatori lavorano in silenzio e quindi è necessario tenere alta la linea morale delle cose che si fanno, renderle trasparenti, farle vedere. Noi ultimamente infatti siamo stati un po’ attaccati. Qualcuno addirittura – e mi dispiace – ci ha paragonato a Stamina. È una volgarità incredibile. Su Stamina hanno deciso le magistrature. È un metodo non controllato da nessuno, non autorizzato, con nessuno studio clinico a giustificarne la valenza. Il nostro, invece, è uno studio che parte dall’esperienza di scienziati, del nostro direttore scientifico, che è partita dal Canada e dura da 20 anni; i nostri protocolli sono pubblici e siamo stati autorizzati dall’Aifa. Quindi è impossibile ogni forma di paragone.








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