2016-02-01 15:00:00

Antille: concluso incontro sulla Pastorale biblica


“I 72 discepoli tornarono pieni di gioia”: si è ispirato a questo versetto del Vangelo di Luca (10,17) l’incontro dei 35 delegati diocesani per la Pastorale biblica, svoltosi nelle Antille, presso il Seminario di San Giovanni Maria Vienney, dal 22 al 24 gennaio scorsi. Incentrato sulla promozione della “passione per la Parola di Dio”, l’evento – informa una nuota della Conferenza episcopale delle Antille (Aec) - ha ribadito l’importanza di un piano pastorale che, “ispirato dallo Spirito Santo, promuova la creazione di una cultura biblica in grado di sostenere tutte le attività liturgiche, sociali e missionarie, affinché il popolo di Dio riesca ad approfondire sempre più il rapporto con Dio e con il prossimo, all’interno della realtà contemporanea”.

Apostolato biblico, punto di partenza della vita pastorale
I partecipanti all’incontro – prosegue la nota – si sono detti concordi sul fatto che “la passione per la Parola di Dio, il desiderio di evangelizzare e l’ispirazione dello Spirito Santo” debbano essere tre linee-guida. Di qui, il richiamo al fatto che “l’apostolato biblico non è uno fra i tanti campi pastorali, bensì il punto di partenza al quale si deve ispirare tutta la vita pastorale”, perché “attraverso la Bibbia si verifica l’incontro personale e comunitario con Cristo, che ispira tutte le attività pastorali”.

La Parola di Dio, fondamento della fede cattolica
Nel corso dei lavori, poi, sono state ricordate le diverse forme di Lectio Divina, evidenziandone l’importanza, in quanto contribuiscono “ad un incontro individuale, comunitario e diocesano con Cristo nella vita quotidiana”. “Siamo chiamati a predicare la Parola di Dio – ha sottolineato l’Aec – non il diritto canonico, non i riti liturgici, bensì la Parola di Dio!”. Per questo, è necessario che “l’importanza della Bibbia sia ribadita come fondamento della fede cattolica” e che “ogni diocesi promuova l’intronizzazione della Parola di Dio nelle Chiese, nelle case ed in tutte le istituzioni cattoliche”.

Educazione e missione, campi di azione di una cultura biblica
In quest’ottica, è stata suggerita l’implementazione, ad esempio, della Settimana o del Mese biblico, così come lo scambio di informazioni e di esperienze con la Federazione biblica cattolica dell’America Latina e dei Caraibi. Non solo: per il decennio 2016-2016, l’Aec ha raccomandato l’avvio di programmi di Pastorale biblica, con valutazioni periodiche, per dare un contributo alla società locale, caratterizzandola con “una maggiore equità, compassione ed armonia”. In particolare, i presuli hanno evidenziato due aree di azione: l’educazione e la missione, richiamando l’importanza di “catechesi per tutte le fasce d’età, incentrate sulla Bibbia e che utilizzino le nuove tecnologie per promuovere la familiarità con la Parola di Dio”. (I.P.)








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