2016-02-01 12:26:00

Il "Mondo Migliore" e l'impegno per la pace in Colombia


In un Paese che cerca faticosamente di lasciarsi alle spalle la lunga stagione della lotta armata tra governo e ribelli delle Farc, la Chiesa è in Colombia presenza autorevole e ascoltata in tutte le sue espressioni. Una di esse, impegnata in campo spirituale e pastorale, è il Movimento per un Mondo Migliore, fondato nel 1952 dal gesuita, padre Riccardo Lombardi. Il vicedirettore del Movimento in Colombia, don Fidel Suárez – già direttore del gruppo promotore a Roma e direttore del corso di laurea in Teologia dell’Università Monserrate dell’Arcidiocesi di Bogotá – descrive il lavoro del Mondo Migliore nel Paese sudamericano. L'intervista, da Bogotà, è di Alvaro Vargas Martino:

R. – Padre Riccardo Lombardi venne in Colombia già nel 1951, credo per la prima volta, e il gruppo come tale si è organizzato verso il 1968. Da allora, fino ad oggi, si è sviluppato con la partecipazione di laici, vescovi e sacerdoti delle diverse diocesi del Paese.

D. – Il lavoro che attualmente svolge il Movimento per un Mondo Migliore in Colombia in cosa consiste?

R. – In Colombia si è sviluppato specialmente il progetto diocesano, che si chiama "Progetto Diocesano di Rinnovamento e di Evangelizzazione", il quale fa parte del terzo tempo delle esercitazioni avviate da padre Riccardo Lombardi già dal 1952, a partire del "Proclama per un Mondo Migliore" di Pio XII.

D. – In questo senso, lo spirito originario della fondazione, di padre Riccardo Lombardi, come si applica nel lavoro attuale del movimento in Colombia?

R. – Si applica proprio nella linea  della spiritualità, nelle esercitazioni e nella forma comunitaria degli Esercizi ignaziani. Per questo, il lavoro principale nelle diocesi con le quali il Movimento collabora si svolge specialmente a partire della spiritualità. Ad esempio, negli ultimi quattro anni, le esercitazioni - in una versione nuova e rinnovata - si sono già sviluppate nelle 23 diocesi in cui è presente il Movimento e sono arrivate a seguire queste esercitazioni circa cinquemila persone.

D. – In questo lavoro, una particolare attenzione è rivolta alla formazione…

R. – Giusto. Una formazione rivolta alla parte operativa delle diocesi. Noi collaboriamo con la formazione dottrinale, teologica, spirituale, ma anche con la traduzione di essa in forma di pianificazione per l’organizzazione organica la pastorale delle diocesi. E’, più o meno, questa la modalità della formazione, di una formazione nei diversi aspetti: spiritualità, formazione teologica-pastorale e la formazione specifica verso l’azione, cioè la programmazione e la pianificazione.

D. – Del lavoro che per 12 anni ha svolto a Roma con il Movimento per un Mondo Migliore cosa applica attualmente in quello che svolge in Colombia?

R. – I 12 anni della mia esperienza a Roma sono stati molto importanti per capire meglio le radici della spiritualità ignaziana e la versione speciale che ne ha fatto padre Riccardo Lombardi con le Esercitazioni per un Mondo Migliore. Nel 2008, abbiamo organizzato all’Università Gregoriana un piccolo convegno per cercare di capire quale sia stato l’apporto di padre Riccardo Lombardi alla spiritualità. Ho illustrato, in una conferenza da me tenuta, la linea originaria di Sant’Ignazio, la linea comunitaria di padre Riccardo Lombardi e - nell’ultimo libro “Chiesa e Regno di Dio” - anche una linea futura auspicabile, con una spiritualità planetaria, una spiritualità più universale, per il dialogo con le religioni.

D. – Molto in linea con l’attuale Pontificato di Papa Francesco riguardo il dialogo interreligioso. E a questo proposito, qual è il futuro del lavoro del Movimento in Colombia?

R. – Oltre alla collaborazione con i vescovi nel progetto diocesano, la linea da seguire nel futuro sarebbe quella di essere presenti anche in diversi ambienti: la politica, la cultura, l’educazione, per essere, sulla base delle Esercitazioni per un Mondo Migliore, di aiuto e di ispirazione in questo momento importante per la Colombia, quello cioè del post-conflitto. Se quest’anno si arriverà alla firma della pace, stiamo già preparando una nuova tappa del Movimento. E stiamo pensando anche a un progetto speciale dedicato ai giovani, per la loro presenza nella “veeduría ciudadana” ("osservatorio cittadino"), per la formazione fede-politica e per una presenza che sia specialmente di aiuto nei diversi ambienti per la costruzione di un futuro nuovo per la Colombia.








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