È iniziata oggi la prima sessione parlamentare democratica in Myanmar, guidata dai deputati della National Democratic League (Nld) di Aung San Suu Kyi che hanno stravinto le elezioni dello scorso novembre. Dopo decenni di dittatura militare - riferisce l'agenzia AsiaNews - prende corpo la prima Assemblea votata dai cittadini, che a fine marzo dovrà eleggere il nuovo presidente, la carica più alta dello Stato. Gran parte dei nuovi parlamentari è alla prima esperienza politica e molti di essi sono ex attivisti democratici perseguitati per anni dalla giunta militare.
Aung San Suu Kyi non potrà essere eletta Presidente
L’8 novembre 2015, la Nld guidata dalla Aung San Suu Kyi ha avuto l’80% dei consensi
alle urne, sconfiggendo lo Union Solidarity and Development Party (Usdp) dei militari
e ottenendo così il diritto di formare il nuovo governo. Per Costituzione, però, la
giunta mantiene un quarto dei seggi in parlamento e tre ministeri chiave (Interni,
Frontiere e Difesa). Inoltre, secondo la Costituzione del 2008 (e una vera e propria
norma contra personam) Aung San Suu Kyi non può candidarsi per la carica di Presidente,
per aver sposato un cittadino britannico. La leader, 70 anni di cui 15 passati agli
arresti domiciliari, ha comunque affermato che governerà “al di sopra” del Presidente,
che verrà scelto da lei. La Nld renderà pubbliche le candidature per la presidenza
la seconda settimana di febbraio.
Il passaggio alla transizione democratica
Della Nld fanno parte anche i nuovi presidenti della Camera alta e bassa. “Oggi –
ha detto Win Myint, presidente della Camera bassa – è un giorno di cui essere fieri
nella storia politica del Myanmar, per la transizione democratica”. Il passaggio dal
governo militare a quello democratico terminerà il primo aprile, quando finirà il
mandato dell’attuale Presidente e generale in congedo Thein Sein.
La Lega democratica non potrà emendare da sola la Costituzione
Il voto dell’8 novembre scorso – giudicato in gran parte libero da personalità interpellate
da AsiaNews – ha visto la partecipazione dell’80% degli aventi diritto, su un totale
di 30 milioni di elettori. Ad oggi la Nld si è assicurata 390 seggi (su 440) alla
Camera bassa e 168 (su 224) alla Camera alta, per un totale di 558. La Lega democratica
non potrà però emendare da sola la Costituzione, perché serve la maggioranza del 75%
più un voto.
Il profilo basso della Aung San Suu Kyi
Aung San Suu Kyi ha tenuto finora un profilo basso, non facendo proclami di vittoria
ma affermando che elezioni sono state solo il primo passo. In Myanmar, infatti, restano
aperte molte questioni irrisolte come i prigionieri politici, l’arresto di studenti
e attivisti e l’influenza dei militari sulla vita pubblica. Oggi la Nobel per la pace
ha seduto in disparte in Parlamento, e ha ascoltato la prima sessione senza intervenire.
(R.P.)
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