2016-02-01 17:31:00

Padre Pio a Roma per il Giubileo: la scelta di Francesco


Un'idea illuminata dallo Spirito

"Sono convinto che sia stata un'idea geniale. Potrei dire, senza tema di sbagliare, un'idea illuminata dallo Spirito Santo. Il popolo di Dio, infatti, ha bisogno di testimoni, è stanco di sole parole, è stanco di dottrina. Vuol vedere concretamente persone che abbiano vissuto nella realtà, anche con il martirio della propria vita, il Vangelo". Così p. Marciano Morra Ofm Cap, segretario generale emerito dei Gruppi di Preghiera di padre Pio, commenta la decisione di Papa Francesco di far giungere a Roma, in Vaticano, le spoglie mortali di san Pio da Pietrelcina, per l'Anno Santo straordinario della misericordia. "Dare al mondo intero la testimonianza concreta della vita di padre Pio - aggiunge Morra - sono convinto che darà un forte slancio al Giubileo e quindi alle conversioni". 

La pulce 'infarinata'

P. Morra fa parte della famiglia religiosa cappuccina di San Giovanni Rotondo ed ha vissuto con Padre Pio. "Sono sicuro che san Pio avrebbe reagito con sorpresa a questa scelta del Papa - aggiunge - ritenendosi indegno. Amava paragonarsi a una 'pulce' che saltellando fosse caduta casualmente in un vaso di farina. E quella farina era l'amore di Dio. Dunque avrebbe gioito per la decisione, ma sempre con la sua umiltà".

Una santità contestata

Del percorso imprevedibile, quasi miracoloso, che ha condotto padre Pio da Pietrelcina, dopo aver subito attacchi e persecuzioni, a divenire il simbolo della Chiesa della misericordia di Papa Francesco, si occupa il vaticanista Ignazio Ingrao, firma di 'Panorama' e de 'Il mio Papa', nel volume 'Il segno di Padre Pio', pubblicato dalla Piemme. "Stiamo vivendo un momento storico per due ragioni", spiega Ingrao. "La prima è che le spoglie di padre Pio non avevano mai lasciato San Giovanni Rotondo e Papa Francesco ha voluto che questo avvenisse. Ma, inoltre, porre le reliquie di San Pio nella Basilica Vaticana, accanto alla Porta Santa, significa indicarlo come un modello alla Chiesa universale. Certo, lo era già perché era stato canonizzato, ma la presenza delle sue spoglie mortali in un momento importante del Giubileo accentua questo significato". 

Umiltà e obbedienza

Il percorso verso gli altari di padre Pio non è stato però facile. "Fu in parte incompreso, molte volte osteggiato, anche da chi era accanto a lui. Subì cinque processi del Sant'Uffizio, gli fu impedito di celebrare pubblicamente, di confessare", spiega Ingrao. "Ma quello che più mi colpisce della vita di San Pio, attraversata da tante difficoltà, sono l'umiltà e l'obbedienza che l'hanno sempre caratterizzata. Non cedette mai a quanti, anche attorno a lui, lo spingevano a ribellarsi e a reagire a questi provvedimenti delle gerarchie. Sicuramente un segno straordinario della sua Santità".  

Il legame spirituale fra San Pio e Francesco

Dietro alla scelta di Papa Francesco, che ha voluto che le reliquie di San Pio fossero in Vaticano per il Giubileo, assieme a quelle di un altro cappuccino, grande confessore, come San Leopoldo Mandić, c'è anche il particolare legame tra Bergoglio e il Santo di Pietrelcina. "Il Papa non aveva mai citato padre Pio nei suoi discorsi. Perciò la sua decisione ha colto molti di sorpresa", aggiunge Ingrao. "Nel mio libro ho scavato nella biografia del Papa argentino e ho scoperto diversi punti di contatto. Quando era arcivescovo di Buenos Aires, ad esempio, l'allora card. Bergoglio, favorì la crescita dei Gruppi di preghiera di padre Pio in Argentina, proprio perché sentiva un particolare legame spirituale con il frate delle stimmate. Ma ci sono altri elementi che li legano: come la centralità data alla celebrazione eucaristica, al sacramento della confessione o alla lotta al demonio. Il Papa ci aiuta ad andare oltre il 'santino' di padre Pio per riscoprirlo come un modello di fede autentica e di obbedienza".

Padre Pio: modello di misericordia

"Papa Francesco ha visto in padre Pio il sacerdote della misericordia. Tutta la vita di padre Pio è stata un inno alla misericordia, un modo di vivere concretamente la misericordia", aggiunge padre Marciano Morra. "San Paolo, infatti, invita i cristiani a portare gli uni i pesi degli altri. Cioè ci invita a caricarci delle miserie e delle preoccupazioni degli altri, per alleviare il fratello che è in uno stato di sofferenza. E tutta la vita di padre Pio è stata dedicata a questo". "Quindi il Papa, che a sua volta ha vissuto direttamente questa realtà, ha riconosciuto in padre Pio un sacerdote che s'impegnava come lui ad andare verso i fratelli sofferenti".

Quell'invito a Buenos Aires

"Lo sperimentai direttamente - spiega padre Morra - perché, quando Bergoglio era ancora cardinale,  mi chiamò a Buenos Aires per avere informazioni su padre Pio. Vidi che viveva a contatto con i poveri, non era estraniato. Ed è ovvio che oggi, nel pieno del Giubileo, abbia fatto questa scelta per dare un'immagine concreta della misericordia". "Fu Bergoglio a chiamarci nella capitale argentina", racconta ancora padre Marciano. "Fu un incontro molto cordiale. Voleva capire bene come funzionavano i Gruppi di preghiera di padre Pio. E dopo che noi avevamo parlato ci disse che bisognava sviluppare ulteriormente questi gruppi in Argentina e ci richiamò per celebrare un pontificale, nella cattedrale cittadina, per dar loro visibilità".       








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