2016-02-02 12:49:00

San Pio a Roma, p. Morra: idea illuminata dallo Spirito


Perché Papa Francesco ha voluto che le spoglie mortali di San Pio di Pietrelcina giungessero in Vaticano, proprio accanto alla Porta Santa, per il Giubileo della Misericordia? Risponde p. Marciano Morra Ofm Cap, religioso della famiglia religiosa cappuccina di San Giovanni Rotondo che ha vissuto con il Santo delle stimmate ed è stato per venticinque anni Segretario generale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio.

Il sacerdote della Misericordia

"Papa Francesco ha visto in padre Pio il sacerdote della misericordia. Tutta la vita di padre Pio è stata un inno alla misericordia, un modo di viverla concretamente. San Paolo invita i cristiani a portare gli uni i pesi degli altri. Cioè ci invita a caricarci delle miserie e delle preoccupazioni degli altri, per alleviare il fratello che è in uno stato di sofferenza. E tutta la vita di padre Pio è stata dedicata a questo. Quindi il Papa, che a sua volta ha vissuto direttamente questa realtà, ha riconosciuto in padre Pio un sacerdote che s'impegnava come lui ad andare verso i fratelli sofferenti".

L'incontro a Buenos Aires

"Lo sperimentai direttamente - spiega ancora padre Morra - perché, quando Bergoglio era ancora arcivescovo di Buenos Aires, mi invitò, assieme ad altre persone, nella capitale argentina per avere informazioni su padre Pio. Vidi che Bergoglio viveva a contatto con i poveri, non era estraniato. Ed è ovvio che oggi, nel pieno del Giubileo, abbia fatto questa scelta per dare un'immagine concreta della misericordia. Fu un incontro molto cordiale. Il futuro Pontefice voleva allora capire bene come funzionavano i Gruppi di preghiera di padre Pio. E dopo che noi avevamo parlato, ci disse che bisognava sviluppare ulteriormente questi gruppi in Argentina e ci richiamò per celebrare un pontificale, nella cattedrale cittadina, per dar loro visibilità".

Uno degli elementi centrali del legame spirituale che esiste tra San Pio e Francesco è la centralità attribuita nella vita cristiana al Sacramento della Riconciliazione, di cui si parla a lungo nella Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia. Lo conferma padre Marciano Morra:

Un confessore straordinario

"Padre Pio non è stato un semplice confessore. Durante la sua vita fu capace di stare nel confessionale fino a 16 ore al giorno. Da ciò si comprende come a volte perdesse la pazienza e gridasse al cospetto di taluni penitenti. A volte, quando usciva dal confessionale, veniva quasi assalito dalle persone e istintivamente chiedeva ad alta voce di essere lasciato in pace. In lui vedo il sacerdote, il Cristo che porta la croce, senza gioire ma patendo, invocando 'passi da me questo calice'. Padre Pio al Sacramento della Confessione dedicava tutta la sua attività pastorale. Basti pensare che, per confessarsi da Padre Pio, sia gli uomini che le donne, dovevano prenotarsi e aspettare anche un mese. Nella storia della Chiesa non si è mai verificato un fatto simile. E ciò, nonostante il fatto che fosse un confessore rigido che a volte negava l'assoluzione. Eppure, era certamente l'uomo della misericordia".

Ma come ha accolto p. Marciano la decisione del Papa di porre la figura di San Pio, assieme a quella di san Leopoldo Mandić, al centro dell'Anno Santo della Misericordia?

Il popolo ha bisogno di testimoni

"Sono convinto che sia stata un'idea geniale. Potrei dire, senza tema di sbagliare, un'idea illuminata dallo Spirito Santo. Il popolo di Dio, infatti, ha bisogno di testimoni, è stanco di sole parole, è stanco di dottrina. Vuol vedere concretamente persone che abbiano vissuto nella realtà, anche con il martirio della propria vita, il Vangelo. Dare al mondo intero la testimonianza concreta della vita di padre Pio sono convinto che darà un forte slancio al Giubileo e quindi alle conversioni". 








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