2016-02-02 14:00:00

Vescovi Tanzania: Zanzibar non trascini il Paese nel caos


“Dobbiamo continuare a pregare perché regni la pace e lo stallo a Zanzibar non finisca per dividerci”.  Se infatti “lo Zanzibar sprofonda nel caos, il resto del Paese non sarà sicuro”: è l’appello lanciato nei giorni scorsi da mons. Jude Thadaeus Ruwa’ichi, arcivescovo di Mwanza, durante la cerimonia di insediamento del nuovo vescovo di Mtwara, mons. Titus Mdoe.

Nuove elezioni a Zanzibar dopo l’annullamento di quelle del 25 ottobre
Il riferimento era alla situazione venutasi a creare nell’arcipelago semi-autonomo dove, lo scorso ottobre, la Commissione Elettorale Indipendente della Tanzania ha deciso l’annullamento dei risultati delle elezioni presidenziali, legislative e locali per le “gravi irregolarità” riscontrate nel corso dello scrutinio tenutosi il 25 ottobre, mentre nel resto della Tanzania le elezioni sono state invece considerate valide, portando al potere il Presidente John Magufuli. Il 22 gennaio è stato annunciato che le nuove elezioni a Zanzibar si terranno il 20 marzo.

Il Ministro: il Governo tanzaniano impegnato a fare rispettare le leggi
Alla celebrazione – riferisce l’agenzia Cisa - era presente Jenister Mhagama, Ministro di Stato nel Gabinetto del Primo Ministro responsabile per gli affari parlamentari, il lavoro, i giovani e i disabili, che ha espresso apprezzamento nei confronti di del nuovo vescovo di Mtwara. “Il Governo investe le sue speranze in leader come lei, mons. Mdoe. Contiamo sui leader religiosi che esortano i tanzaniani ad accogliere e a promuovere gli insegnamenti religiosi, e noi nel Governo ci impegniamo perché i cittadini rispettino le leggi”,  ha detto la Ministra.

La Chiesa a Zanzibar nelle mire degli islamisti
​Negli ultimi anni lo Zanzibar - in netta maggioranza musulmano e da sempre caratterizzato  da sentimenti indipendentisti - è stato teatro di attentati e di episodi violenti che hanno coinvolto anche la Chiesa cattolica, presa di mira da movimenti islamisti che vorrebbero islamizzare tutta la Tanzania. La grande maggioranza dei musulmani tanzaniani non condivide queste posizioni estremiste, ma la presenza e l’azione di questi gruppi preoccupa la Chiesa, impegnata a mantenere buoni rapporti di collaborazione con le autorità religiose musulmane per contrastare il propagarsi del fondamentalismo islamico nel Paese. (L.Z)








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