“Questo non è il momento per lasciare che l’apatia e l’indifferenza logorino l’impegno civico” è l’appello dell’arcivescovo di San José, mons. José Rafael Quirós ai cittadini convocati a votare per le elezioni amministrative del prossimo 7 febbraio in Costa Rica. “Voto sereno e intelligente” s’intitola il messaggio del vicepresidente dell’episcopato nel quale invita a “scegliere con consapevolezza l’opzione politica che rappresenti al meglio i nostri principi etici e i nostri valori civili”.
La responsabilità dei laici nella vita pubblica
Nel documento, mons. Quirós ricorda l’importanza della presenza dei laici nella vita
pubblica e la loro responsabilità nella “formazione del consenso” necessario “alla
trasformazione sociale” e “nell’opposizione ad ogni forma di ingiustizia”. “Il bene
comune - si legge nel testo - è il criterio base per la partecipazione ai comizi elettorali,
in quanto al di sopra di ogni interesse o beneficio particolare o di gruppo”. Il presule
sottolinea che al centro di ogni scelta ci deve essere la preoccupazione per i più
bisognosi e per coloro che non hanno accesso ai beni primari e ad una vita dignitosa.
Maturità politica e lotta alla corruzione
Per il vicepresidente della Conferenza episcopale del Costa Rica, la sfida più seria
per i cittadini è quella di scegliere persone idonee, coraggiose ed efficienti che
sappiano svolgere la propria funzione con un’autentica etica sociale. In questo modo,
afferma mons. Quirós, potranno intraprendere “una lotta frontale contro la corruzione,
poiché la prima mossa è proprio quella di non essere partecipi di essa”. Anche i
candidati sono chiamati a rispettare le proprie promesse elettorali e a ricordare
che la loro missione è quella di “rappresentare” i cittadini che li hanno votati.
In tal senso, l’arcivescovo sottolinea che il primo passo da compiere è avere la “maturità
per sostenere ogni progetto favorevole al distretto elettorale, senza guardare da
chi o da quale partito viene proposto”.
Non lasciarsi manipolare da campagne populiste
I vescovi rinnovano l’invito a sacerdoti, religiosi e agenti pastorali perché aiutino
a rafforzare, alla luce della fede e della morale, la capacità riflessiva dei cittadini
affinché “non agiscano acriticamente lasciandosi manipolare da campagne mediatiche
di impatto prettamente emotivo o da proposte elettoralistiche e populiste”. “Facciamo
il nostro appello - ribadisce mons. Quirós - per un voto sereno e intelligente, e
per questo, è necessario conoscere le proposte e poter scegliere nel pieno della propria
libertà e della propria volontà”.
Maggiore partecipazione, più democrazia
A conclusione del messaggio, il vicepresidente dell’episcopato ha auspicato che “una
maggiore partecipazione dei cittadini in queste elezioni rafforzi il sistema democratico”.
Circa 3 milioni 200 mila elettori sono convocati a eleggere oltre 5 mila candidati
tra governatori, sindaci, consiglieri, amministratori e rispettivi sostituti. L’astensionismo
nelle votazioni amministrative del 2010 ha raggiunto il 72%, ma secondo gli ultimi
sondaggi, si spera che per queste elezioni l’astensione sia minore del 50%. (A
cura di Alina Tufani)
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