2016-02-03 13:00:00

John Kerry a Roma: moltiplicare sforzi contro Is


“Schiacceremo il sedicente Stato Islamico in ogni parte del mondo” perché “da noi il mondo chiede sicurezza”. Così il segretario di Stato americano, John Kerry, a margine della riunione che si è tenuta oggi a Roma tra 23 Paesi più l’Unione Europea, parte della coalizione internazionale anti-Is. Rafforzati gli impegni economici e gli aiuti umanitari a Siria e Iraq. Kerry ha anche elogiato il ruolo dell’Italia, “alleato grandioso”, per i suoi contributi in Iraq e Libia. Il servizio di Michele Raviart:

"Daesh does not have any notion of how to build a future..".
“Lo Stato Islamico non ha nessuna idea di futuro, vuole tornare a un tempo senza tolleranza religiosa, politica e senza diritti umani”. John Kerry denuncia i crimini del sedicente Califfato e parla dei progressi della coalizione internazionale. Dallo scorso giugno l’Is ha perso il 40% del territorio controllato in Iraq e del 20% di quello controllato in Siria. Sarà una guerra lunga, dice il segretario di Stato americano, “più lunga di quella contro Al Qaeda” e che si combatterà su tre fronti. In Iraq, dove la coalizione intensificherà il sostegno alle truppe di terra irachene nel proteggere le città riconquistate di Ramadi e Tikrit. In Siria, dove è necessario un cessate il fuoco ora che sono in corso i negoziati a Ginevra e dove Kerry chiede un passo indietro ad Assad che, non permettendo gli accessi alla città di Madaya, ha “creato una situazione che non si vedeva dalla seconda guerra mondiale”. Anche In Libia, spiega il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni, c’è il rischio che il sedicente Stato Islamico “moltiplichi la sua attività d’azione”.

"Italy is ready to respond to the request..."
L’Italia, dice Gentiloni, è pronta a rispondere alle richieste del nuovo governo nato dall’accordo Onu, "anche sul tema della sicurezza”, sebbene non sia all’orizzonte nessun intervento militare. Nel combattere l’Is ogni Paese è concentrato su alcuni aspetti particolari, ribadisce il ministro, ricordando l’impegno italiano nell’addestramento di peshmerga curdi e della polizia irachena.








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