Le Chiese cristiane d’Australia si sono offerte di ospitare centinaia di migranti che il governo vuole deportare sull’isola di Nauru. La dichiarazione delle congregazioni - riporta l'agenzia AsiaNews - arriva poche ore dopo la decisione dell’Alta Corte nazionale, secondo cui è “legittima” la decisione di spostare i richiedenti asilo dal territorio nazionale all’isola della Micronesia. Il gruppo in questione è composto da più di 260 persone, fra cui 37 bambini.
La vicenda dei rifugiati è una questione morale
Il primate anglicano Peter Catt ha dichiarato che le chiese prescelte – una decina,
fra cui la cattedrale di Brisbane – stanno “reinventando l’antico concetto di santuario
(rifugio, con diritto di asilo-ndr). È vero che si tratta di una definizione ancora
non testata dalla nostra legge, e credo che se le autorità dovessero scegliere di
entrare nelle chiese e portare via le persone con ogni probabilità sarebbe una mossa
legale”. Tuttavia, aggiunge, “si tratta di una questione morale, e non farebbe buona
impressione. Non penso che qualcuno voglia osare tanto”.
In Australia non possono essere accolti neppure i veri rifugiati politici
o civili
La stragrande maggioranza dei migranti che cerca di raggiungere l’Australia via mare
viene arrestata e portata nei centri di detenzione della Papua Nuova Guinea o di Nauru.
L’isola di Manus è tristemente nota per la situazione che vi si è creata a causa di
tensioni relative alla migrazione. Secondo la legge, non possono essere accolti in
Australia neanche se vengono ritenuti veri rifugiati politici o civili. A fianco delle
chiese si sono schierati migliaia di australiani, che sono scesi in piazza contro
la deportazione di migranti. Tutti portavano cartelli con su scritto “Malcolm Turnbull,
lasciali rimanere”. Turnbull è l’attuale primo ministro del Paese. Intanto, un’inchiesta
della Commissione nazionale per i diritti umani ha sottolineato il rischio di disordini
mentali per coloro che vengono rinchiusi nei campi profughi, soprattutto per i bambini.
Difficile realizzare il progetto delle Chiese in favore dei rifugiati
Misha Coleman, della task force delle Chiese australiane per rifugiati, ammette che
“sarà difficile spostare fisicamente i richiedenti asilo dai Centri di detenzione
ai nostri santuari, ma potremmo riuscirci”. Da parte sua, il ministro per l’Immigrazione
Peter Dutton ha dichiarato che i cristiani “hanno il diritto alle proprie opinioni,
ma non sono al di sopra della legge australiana”. (R.P.)
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