La Caritas Svizzera si unisce all’appello rivolto da numerose organizzazioni non governative alla Conferenza internazionale “Sostenere la Siria e la regione” organizzata oggi a Londra dal Regno Unito, insieme alla Germania, al Kuwait, alla Norvegia e alle Nazioni Unite per cercare una via d’uscita congiunta alla crisi umanitaria del Paese.
Sbloccare i fondi necessari per gli aiuti umanitari
Le ong – riferisce l’agenzia Apic - chiedono agli Stati partecipanti di assumersi
le loro responsabilità verso le vittime della guerra siriana e di sbloccare i fondi
necessari per gli aiuti umanitari. La situazione della popolazione civile è infatti
catastrofica e l’emergenza è ben lungi dall’essere risolta: anzi, minaccia di aggravarsi
anche a fronte allo stallo politico e ad un conflitto entrato nel suo sesto anno che
non accenna a finire.
Necessari finanziamenti anche per progetti a lungo termine
Le ong ricordano che i diritti umani continuano ad essere calpestati in Siria, mentre
la comunità internazionale è meno disposta a finanziare i programmi di aiuto. Di qui
il pressante appello a garantire finanziamenti sostanziosi che coprano i bisogni reali
e a lungo termine per i programmi di aiuto delle agenzie Onu e delle organizzazioni
non governative. Oltre agli aiuti di emergenza, sono infatti necessari progetti che
creino opportunità economiche e di lavoro sia ai rifugiati siriani, sia alle popolazioni
locali dei Paesi vicini che li accolgono. Le ong chiedono poi l’immediata cessazione
degli attacchi contro la popolazione e contro le strutture civili come le scuole e
gli ospedali e piena libertà di movimento in Siria per potere assistere le persone
che hanno bisogno di assistenza. (L.Z.)
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