I cristiani arabi, e anche tanti amici di tutto il mondo, piangono la scomparsa di Geries Khoury, direttore del Centro di dialogo inter-religioso al Liqa, con sede a Betlemme. Anche l'Assemblea dei vescovi ordinari cattolici di Terra Santa ha espresso in un comunicato ufficiale il cordoglio per la morte improvvisa del noto esponente del laicato cattolico palestinese, scomparso mercoledì 3 febbraio a Roma, dove si trovava alla guida di una delegazione di al-Liqa per partecipare ad un'udienza con Papa Francesco.
Aveva tentato di delineare una “teologia contestuale palestinese”
Da decenni – si legge nel comunicato dei vescovi cattolici di Terra Santa, ripreso
dall'agenzia Fides – il cattolico melchita Geries Khoury, arabo cristiano e cittadino
israeliano, era coinvolto nel dialogo islamo-cristiano nel dialogo ecumenico e nella
promozione dell'amicizia tra cristiani, musulmani e ebrei. I suoi interventi e le
sue pubblicazioni erano concentrati sulle vicende dei cristiani arabi che vivono in
Terra santa, spesso segnate da fatiche e sofferenze. Aveva anche tentato di delineare
una “teologia contestuale palestinese” che si facesse carico del conflitto arabo-israeliano,
cercando vie di pace e smascherare “chi usa le religioni e Dio per giustificare le
guerre o le violenze o l’occupazione”.
Aveva testimoniato il Vangelo all'Università di Roma
Geries Koury era nato 64 anni fa a Fassuta, villaggio arabo a nord di Israele, vicino
ai confini con il Libano, dove aveva esercitato anche la carica di sindaco dal 1996
al 2001. Negli anni '70 aveva studiato a Roma, dove era venuto con l'intenzione –
poi abbandonata - di farsi sacerdote, e aveva conseguito anche le licenze in teologia
e filosofia presso la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino. In quel tempo, aveva
stretto amicizie anche con molti giovani cattolici che testimoniavano il Vangelo nell'Università
statale di Roma. (G.V.)
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