2016-02-06 08:04:00

I vescovi brasiliani: aborto non giustificato per virus Zika


C’è allarme nella comunità internazionale per il rapido diffondersi del virus Zika anche al di fuori dei Paesi dell’America Latina. Casi di infezione anche in Italia. L’Onu raccomanda l’accesso per le donne alla contraccezione e all’aborto per eventuali danni ai nascituri. I vescovi brasiliani ribadiscono: il sostegno all'aborto non è giustificato. Il servizio di Adriana Masotti:

Il virus Zika trasmesso dalla zanzara Aedes Aegypti si sta rapidamente diffondendo e non solo in America Latina, ma è sempre il Brasile il Paese che finora presenta il maggior numero di casi: oltre 1 milione e mezzo. Tre i morti a causa del virus in Colombia, mentre è stata decretata l’emergenza sanitaria a Porto Rico. Tre casi di infezione anche negli Usa, nove in Italia, tutte persone arrivate da viaggi in Paesi a rischio e tutti guariti. Dall'Onu intanto arriva un appello agli Stati affinché contraccezione e aborto siano messi a disposizione delle donne nelle zone colpite per evitare il rischio di trasmissione del virus al feto, potenzialmente pericolosa. Fermo il no da parte dei vescovi brasiliani al ricorso all’aborto: "Con un grande sforzo collettivo saremo in grado di battere queste malattie, scrivono in un messaggio in cui auspicano che, attestata la probabile connessione con casi di microcefalia, le informazioni su questa malattia non portino al panico. Secondo il Ministero della Salute brasiliano sono 404 i casi di bambini nati con microcefalia per ora registrati. Per l’Oms non è stata ancora stabilita una relazione tra l’infezione da Zika e i casi di malformazioni alla nascita nei bambini, anche se il sospetto rimane forte.








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