2016-02-07 14:30:00

Bologna, no alla Croce davanti al cimitero, divampano polemiche


Niente Croce al nuovo ingresso del cimitero. Così ha deliberato nei giorni scorsi il comune di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, per non offendere i credenti di altre fedi. E mentre il simbolo cristiano è rimasto inchiodato al vecchio ingresso, che ora risulta inagibile, sono partite in città non poche polemiche. Il servizio di Luca Tentori:

Il dibattito è ormai un classico degli ultimi anni in Italia: la presenza dei simboli cristiani nei luoghi pubblici. Questa volta è toccato a un cimitero bolognese che dopo la sua ristrutturazione si è visto negare la Croce da parte dell’amministrazione comunale. «Lasciare questo segno all’ingresso di un camposanto - ha detto in proposito l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi - non limita l’accoglienza e non offende nessuno ma richiama a quell’umanesimo che fa parte anche della cultura laica. La Croce è un simbolo che veicola valori di umanità». E oggi nel settimanale diocesano «Avvenire–Bologna Sette» un editoriale ricorda come nella laicissima Francia la legge ha preservato solo due luoghi pubblici dalla rimozione dei simboli religiosi: le chiese e i cimiteri.

Il pluralismo di culto nei cimiteri comunali è garantito dalla legislazione italiana che prevede la possibilità di riservare aree per credenti non cristiani in cui si possano osservare differenti tradizioni e pratiche funerarie.

I rappresentanti delle altre religioni hanno dichiarato di non sentirsi offesi dalla croce perché riflette le tradizioni della fede e della storia italiana. Essi temono piuttosto che tale rimozione possa preludere ad analoghe iniziative anche nei confronti dei loro simboli.

«Un cimitero privo della Croce – conclude il settimanale della diocesi petroniana - è come un simbolo di muta disperazione di fronte alla morte. La croce all’ingresso del campo santo getta invece un barlume di speranza che non offende nessuno, ma che offre conforto a tanti».








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