Un “caravan virtuale” per girare il mondo attraverso la musica in poco più di due ore: questa l’iniziativa promossa dall’Ebu (European Broadcasting Union) in occasione della Giornata mondiale della radio. Indetta dall’Unesco, la Giornata si celebra ogni anno il 13 febbraio. Tema dell’edizione 2016 è: “La Radio nei momenti di emergenza e disastro”.
“Giro del mondo” virtuale grazie alla musica
La compilation musicale dell’avvenimento rifletterà
il patrimonio artistico di 34 diversi Paesi; tra i pezzi in programmazione, la “Nona
Sinfonia” di Beethoven eseguita dalla Nhk Symphony Orchestra di Tokyo, musiche di
Richard Strauss registrate dalla Radio Bavarese, una canzone indonesiana che celebra
la pace e l’amicizia, musiche popolari indiane o canti tipici del Carnevale nei Caraibi.
Durante tutta la settimana precedente il 13 febbraio, inoltre, l’Ebu metterà a disposizione,
sulla sua pagina Facebook ed il suo account Twittwer, alcuni rilevanti dati sull’ascolto
della radio.
La radio favorisce la vita in comunità e rafforza legami sociali
“Tra le rovine e di fronte ad una situazione di emergenza
- sottolinea Irina Bukova, direttrice generale dell’Unesco, in un messaggio diffuso
per la ricorrenza - la radio è spesso il primo mezzo di sopravvivenza. La sua durata
comporta vantaggi che non hanno paragoni e spesso riesce a trasmettere messaggi meglio
e più velocemente di altri mass-media, salvando vite umane”. Vicinanza, semplicità
e basso costo, continua la direttrice dell’Unesco, rendono la radio “uno strumento
che favorisce la vita in comunità, rafforzando i legami sociali” e permettendo, ad
esempio, alle famiglie separate di “riabbracciarsi e di ritrovare la speranza”.
Giornalisti radiofonici, voci che risvegliano le coscienze
La Bukova ricorda, poi, l’importanza dei giornalisti
radiofonici, “tra i primi testimoni” ad accorrere in situazioni di emergenza “per
dare voce alle vittime, sensibilizzare le coscienze e mobilitare le risorse”. I cronisti
“svolgono un ruolo cruciale nel presentare i fatti - sottolinea la direttrice dell’Unesco
- evitando il sensazionalismo o la manipolazione dell’opinione pubblica. Ecco perché
nessuno deve mettere in discussione il diritto all’informazione e la sicurezza dei
giornalisti”. Di qui, il richiamo “alle autorità ed a tutti gli organismi coinvolti
nelle operazioni umanitarie a rafforzare i legami tra la radio e gli interventi di
emergenza, in modo che le voci delle vittime, dei soccorritori e dei giornalisti stessi
possano essere voci di vita e di speranza”.
Nove anni della vita umana, in media, dedicati all’ascolto della radio
Dal suo canto, Graham Dixon, direttore del settore
radiofonico presso l’Ebu, sottolinea che “la radio gioca un ruolo importante: nella
nostra vita, spendiamo in media nove anni ad ascoltarla, ovvero più di qualsiasi altra
attività, esclusi dormire e respirare”. “La radio è il mezzo ideale per aprirsi a
nuove idee, nuova musica, nuovi modi di pensare e - conclude - ci tiene compagnia quando
ci sentiamo soli. Questa Giornata mondiale, dunque, ci offre un’ottima occasione per
riflettere sulle potenzialità” di tale strumento. (I.P.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |