2016-02-07 10:28:00

Unesco: radio è voce di vita e di speranza


Un “caravan virtuale” per girare il mondo attraverso la musica in poco più di due ore: questa l’iniziativa promossa dall’Ebu (European Broadcasting Union) in occasione della Giornata mondiale della radio. Indetta dall’Unesco, la Giornata si celebra ogni anno il 13 febbraio. Tema dell’edizione 2016 è: “La Radio nei momenti di emergenza e disastro”.

“Giro del mondo” virtuale grazie alla musica
La compilation musicale dell’avvenimento rifletterà il patrimonio artistico di 34 diversi Paesi; tra i pezzi in programmazione, la “Nona Sinfonia” di Beethoven eseguita dalla Nhk Symphony Orchestra di Tokyo, musiche di Richard Strauss registrate dalla Radio Bavarese, una canzone indonesiana che celebra la pace e l’amicizia, musiche popolari indiane o canti tipici del Carnevale nei Caraibi. Durante tutta la settimana precedente il 13 febbraio, inoltre, l’Ebu metterà a disposizione, sulla sua pagina Facebook ed il suo account Twittwer, alcuni rilevanti dati sull’ascolto della radio.

La radio favorisce la vita in comunità e rafforza legami sociali
“Tra le rovine e di fronte ad una situazione di emergenza - sottolinea Irina Bukova, direttrice generale dell’Unesco, in un messaggio diffuso per la ricorrenza - la radio è spesso il primo mezzo di sopravvivenza. La sua durata comporta vantaggi che non hanno paragoni e spesso riesce a trasmettere messaggi meglio e più velocemente di altri mass-media, salvando vite umane”. Vicinanza, semplicità e basso costo, continua la direttrice dell’Unesco, rendono la radio “uno strumento che favorisce la vita in comunità, rafforzando i legami sociali” e permettendo, ad esempio, alle famiglie separate di “riabbracciarsi e di ritrovare la speranza”.

Giornalisti radiofonici, voci che risvegliano le coscienze
La Bukova ricorda, poi, l’importanza dei giornalisti radiofonici, “tra i primi testimoni” ad accorrere in situazioni di emergenza “per dare voce alle vittime, sensibilizzare le coscienze e mobilitare le risorse”. I cronisti “svolgono un ruolo cruciale nel presentare i fatti - sottolinea la direttrice dell’Unesco - evitando il sensazionalismo o la manipolazione dell’opinione pubblica. Ecco perché nessuno deve mettere in discussione il diritto all’informazione e la sicurezza dei giornalisti”. Di qui, il richiamo “alle autorità ed a tutti gli organismi coinvolti nelle operazioni umanitarie a rafforzare i legami tra la radio e gli interventi di emergenza, in modo che le voci delle vittime, dei soccorritori e dei giornalisti stessi possano essere voci di vita e di speranza”.

Nove anni della vita umana, in media, dedicati all’ascolto della radio
Dal suo canto, Graham Dixon, direttore del settore radiofonico presso l’Ebu, sottolinea che “la radio gioca un ruolo importante: nella nostra vita, spendiamo in media nove anni ad ascoltarla, ovvero più di qualsiasi altra attività, esclusi dormire e respirare”. “La radio è il mezzo ideale per aprirsi a nuove idee, nuova musica, nuovi modi di pensare e - conclude - ci tiene compagnia quando ci sentiamo soli. Questa Giornata mondiale, dunque, ci offre un’ottima occasione per riflettere sulle potenzialità” di tale strumento. (I.P.)








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