La Conferenza episcopale colombiana ha giudicato “scorretta” la Campagna a favore dell’aborto mirata a limitare gli effetti negativi del virus Zika sul feto. Il segretario aggiunto dell’episcopato, il padre Pedro Mercado ha dichiarato al giornale “El Tiempo” che “alcuni gruppi stanno approfittando della delicata situazione provocata per il virus Zika in alcuni Paesi, particolarmente in Brasile, per intensificare la Campagna in favore dell'aborto”.
Sterminare le zanzare non i bambini innocenti
Il portavoce dell’episcopato ha sottolineato la necessità di dare un forte impulso
alle misure di prevenzione. “La priorità - ha detto padre Mercado - deve essere sterminare
la zanzara vettore della malattia e non i bambini innocenti” . Il sacerdote ha fatto
queste dichiarazioni dopo che l’Onu ha lanciato un appello ai governi dell’America
Latina per facilitare l’aborto alle donne contagiate dal Zika
L’aborto non è prevenzione
Il Ministro della Sanità di Colombia ha affermato che la pratica dell’aborto non
può essere considerato come “misura preventiva” e non è “una raccomandazione plausibile
di salute pubblica”. Dopo l’annuncio in Colombia del primo caso di aborto di un bebè
alla 32ma settimana perché affetto da microcefalia presumibilmente causata dal virus
Zika, il ministro Alejandro Gaviria, anche se favorevole alla depenalizzazione dell’aborto,
ha ribadito che “l'opzione di usare l’aborto come una misura terapeutica preventiva
non è stata considerata dal governo colombiano”. Anche il viceministro della Sanità,
Fernando Ruiz ha ribadito che si tratta di una decisione personale di ogni donna.
“Non tutti i casi di gravidanza in persone contagiate da Zika presentano malformazioni
congenite, anzi sono una minoranza”. (A cura di A.Tufani)
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