2016-02-08 20:16:00

Regeni: accuse respinte dall'Egitto su presunto arresto


Continua il rimpallo delle responsabilità sul caso Regeni. Il ministro della sicurezza egiziano Ghaffar respinge le accuse contro le forze di polizia del Cairo per la morte del ricercatore 28enne torturato e ucciso in Egitto. Intanto i genitori hanno riferito in procura a Roma. Venerdì i funerali. Il servizio di Giampiero Guadagni:

Giulio Regeni non era una spia e non è mai stato arrestato dalla polizia egiziana. Il ministro Ghaffar nega con forza il coinvolgimento delle forze di sicurezza nella tragica morte del ricercatore italiano. Il corpo di Regeni, aggiunge, è stato trovato per caso da un tassista: la sua morte è sicuramente un atto criminale. Da parte sua l'ambasciatore egiziano in Italia, Amr Helmy assicura massima collaborazione, ma avverte: vanno evitate conclusioni affrettate. Intanto dall'autopsia eseguita a Roma è emerso che Regeni è morto per un colpo ricevuto in testa: ci sono diversi segni di tortura, nessuno di violenze sessuali.  Oggi i genitori di Giulio hanno riferito al pm romano Colaiocco che il figlio sapeva di trovarsi in una situazione delicata ma non temeva per la propria vita. Il ministro degli Esteri italiano Gentiloni ribadisce: non ci accontenteremo di verità di comodo. E nel giorno della visita alla Casa Bianca del capo dello Stato Mattarella, il New York Times afferma che il caso Regeni potrebbe essere in questi giorni sollevato dagli Stati Uniti in incontri ad alto livello tra esponenti dell'amministrazione Usa e del governo egiziano.  








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