2016-02-09 17:18:00

Italia, possibile leadership in Libia


"Nella crisi del 2011 - ricorda Marco Massoni, esperto di Africa del CeMISS (Centro Militare di Studi Strategici) - la stessa Unione Africana guardava con interesse il ruolo che avrebbe potuto svolgere l'Italia in una eventuale mediazione. Purtroppo, la Nato e gli interventisti di quel tempo, non ne vollero tener conto e - prosegue Massoni - con la defenestrazione di Gheddafi (il più grande finanziatore dell' UA) depotenziarono non solo la Libia ma tutta l' Africa. A peggiorare la situazione nella già fragile area sahelo-sahariana, il radicamento del terrorismo islamista e lo sviluppo di traffici illeciti."

Se la Libia in qualche modo rimane responsabilità degli Europei, per Roberto Gritti, docente di Scienze Politiche all'Università La Sapienza di Roma, "bisogna capire che tipo di intervento fare per non incorrere in ulteriori errori strategici: vero tema del dibattito in sede Ue." All'indomani del vertice Mattarella - Obama, si riconferma il ruolo fondamentale dell'Italia nella lotta contro il terrorismo e nella risoluzione della crisi libica. 








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