2016-02-11 11:06:00

Unint e Zetein: la cultura contro le crisi per un futuro di speranza


“Tra paura e speranza costruiamo un futuro globale”. Così il titolo dell’iniziativa promossa dall’associazione Zetein in collaborazione con l’Università degli Studi Internazionali di Roma. Famiglie, studenti ed esperti si sono dati appuntamento per domani dalle 19.00 alle 22.00 presso la sede di Unint per confrontarsi e studiare soluzioni nel complesso contesto globale. Ospite via Skipe, Mammoun Abdulkarim responsabile dei beni culturali siriani. Massimiliano Menichetti:

La cultura come leva per sconfiggere diffidenze, estremismi e innescare percorsi di pace in un mondo dilaniato da conflitti. E’ la sfida concretizzata in una serata di dibattiti, testimonianze e confronto presso la sede romana dell’Università degli Studi Internazionali, che. insieme all’associazione Zetein. ha organizzato un evento, aperto a tutta la città. Il messaggio che si vuole lanciare, spiega il prof. Giorgio Zaccaro, presidente di Zetein, è chiaro: “Non rinunciare a costruire la speranza in un contento di crisi globale”:

R. – Abbiamo uno scenario libico, uno siriano, quello turco, assistiamo al dramma delle migrazioni, tanta miseria e tanto dolore. Nel nostro piccolo la nostra ambizione è quella di invertire la tendenza, provare a dare un segnale positivo di aggregazione, di unione di mondi diversi a livello di appartenenza politica, religiosa per cercare di offrire qualche piccola ipotesi di soluzione. La serata vede alternarsi interventi creativi, artistici e musicali dei ragazzi a un dibattito molto aperto e pluralista rispetto alla realtà globale che spaventa tutti. Però, evidentemente è un processo che andrà avanti a lungo e quindi noi pensiamo che, allargando questa rete di conoscenza, magari i ragazzi, futuri leader del domani, potrebbero avere qualche carta in più per provare e trovare soluzioni.

Protagonisti dell’iniziativa, studenti di varie scuole superiori e universitari, insieme con famiglie, docenti e tanti ospiti, tra i quali Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo; mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, e Maamoun Abdulkarim, responsabile dei beni culturali siriani. Ancora Zaccaro:

R. – Il momento caratterizzante è il collegamento con Damasco, dove via skipe parleremo con il professor Abdulkarim, che sta lottando eroicamente da anni, per cercare di salvare dal terrorismo una buona parte dei beni culturali siriani, pensiamo solo a quello che è successo a Palmira. Ci sarà anche mons. Paglia, persona molto attenta ai problemi dei Medio Oriente, al dramma di quelle popolazioni. Diciamo che noi siamo piuttosto consapevoli che in questo momento a livello globale, nazionale, europeo, locale prevale una fortissima tendenza alla sfiducia, alla frammentazione e alla fine alla passività. Noi, però, non ci rassegniamo a questo, anzi, invece di dividerci, crediamo che dobbiamo unirci, invece di ascoltare solamente, provare a intervenire.

Tre ore intense, in cui ci saranno pure musiche e letture di poesie, anche in lingua araba, per sottolineare l’assenza di confini nel desiderio di incontrare l’altro. La prof.ssa Antonella Ercolani, Preside della Facoltà di Scienze Politiche della Unint:

R. – L’obbiettivo è portare a conoscenza realtà positive di incontro, di integrazione, che già nei fatti nelle università di Roma ed europee è già realtà, perché in queste sedi c’è sempre la presenza, l’accoglienza di studenti che vengono da ogni parte del mondo. Quindi il multiculturalismo è già nei fatti. L’incontro con l’altro passa attraverso la cultura e la cultura è, evidentemente, lo strumento per costruire la pace.








All the contents on this site are copyrighted ©.