2016-02-12 14:00:00

Episcopati europei: sconfiggere disparità economiche e fiscali


“Un’economia che non riesce a prendersi cura delle persone vulnerabili ed emarginate è il risultato dell’indifferenza e della mancanza di misericordia” ed è soprattutto “ingiusta ed insostenibile”: lo afferma “Giustizia e pace Europa”, la Conferenza che racchiude 31 Commissioni episcopali per la giustizia e la pace nel continente europeo. Riunitosi a Lisbona dal 5 al 7 febbraio per il suo meeting annuale, l’organismo ha diffuso, al termine dei lavori, una nota intitolata “La crescente disparità nell’economia e nella tassazione: una sfida per l’Europa ed il mondo”.

Povertà, minaccia per coesione sociale e democrazia
Nel lungo documento, suddiviso in nove punti, la Conferenza punta il dito contro “l’aumento della povertà dovuto ad un’eccessiva concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi”, fattore “eticamente ingiusto, che minaccia la coesione sociale e la democrazia”. Non solo: “la necessità di integrare, nella società, grandi numeri di migranti costituisce un’ulteriore sfida”. Ciò che occorre, allora – continua la nota – è un cambio di mentalità, per concepire in modo migliore “i regolamenti, nell’ottica di una solidarietà generosa ed universale”. Contrastare l’evasione fiscale e distribuire meglio le ricchezze, in un mondo in cui l’1% della popolazione possiede il 50% dei profitti, dunque, sono tra i primi suggerimenti avanzati da Giustizia e pace Europa.

Rispettare dignità umana e perseguire bene comune
Altro punto essenziale riguarda la salvaguardia del Creato: le 31 Commissioni episcopali, infatti, ricordano quanto scritto da Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato si’ sulla cura della casa comune”, in particolare riguardo al legame tra la dimensione ecologica e quella sociale. “Il Pontefice – si legge nella nota – esorta tutti, cattolici e persone di buona volontà, a cercare risposte pratiche per affrontare le ‘malattie’ ecologiche e sociali dell’epoca contemporanea”. Di qui, il richiamo al “rispetto della dignità della persona” ed al “perseguimento del bene comune” che comportano – per gli imprenditori ed i politici – quattro impegni: creare salari giusti e lavori dignitosi che permettano l’esercizio dei diritti sociali fondamentali; garantire la copertura assicurativa sociale a tutti i cittadini, inclusi i disoccupati, le donne in maternità, gli anziani ed i malati; prendersi cura in modo efficace dell’ambiente; assicurare l’effettiva partecipazione della cittadinanza ai processi democratici.

Cristiani siano solidali con deboli, poveri, migranti
Un punto specifico della nota episcopale, inoltre, viene riservato ai cristiani che vengono esortati ad essere “innanzitutto solidali con i più deboli ed i più poveri, il che significa, nella prospettiva europea, non solo con i cittadini disoccupati e privi di tutele sociali, ma anche con i migranti che si trovano in situazioni irregolari”. La disuguaglianza, infatti, “è la ragione principale del numero crescente di migranti che si spostano nel mondo ed in Europa, alla ricerca di un lavoro e di un posto in cui vivere una vita dignitosa”.

Politica lavori per un sistema fiscale più equo
​Infine, anche la politica viene chiamata in causa: ad essa, Giustizia e pace ricorda “i pilastri” fondamentali per “ridurre le disuguaglianze ed accrescere la coesione sociale”, ovvero: la regolamentazione efficace della concorrenza; un sistema fiscale più equo; il rafforzamento della legislazione anti-trust; l’investimento nel settore dell’educazione; e la stabilizzazione dei salari minimi. (A cura di Isabella Piro)








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