Il padre domenicano Hyacinthe Destivelle, responsabile della sezione orientale del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, sarà presente all’Avana per lo storico incontro tra Papa Francesco e quello che il Pontefice stesso, domenica scorsa all’Angelus, ha definito il “caro fratello Kirill”, il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia. A Philippa Hitchen, padre Destivelle ha raccontato come la Chiesa ortodossa russa abbia una ricca storia di ricerca della riconciliazione tra le Chiese cristiane:
R. – The Moscow Patriarchate is an important Church, because almost …
Il Patriarcato di Mosca è una Chiesa importante, in quanto quasi due terzi degli ortodossi
sono membri del Patriarcato di Mosca. Esso comprende non soltanto la Chiesa che è
in Russia, ma è – si potrebbe dire – la comunione delle Chiese locali in diversi Paesi.
Secondo i dati forniti dal Patriarcato di Mosca, sono 14 i Paesi raggruppati nel suo
territorio canonico. La maggior parte di questi sono Paesi dell’ex Unione Sovietica.
Ovviamente è una Chiesa importante. Inoltre, nella sua storia, c’è sempre stata l’idea
che la Chiesa russa si trovasse un po’ in mezzo tra Est e Ovest. L’idea è anche che
essa abbia una vocazione ecumenica: infatti, è stata un’idea di Soloviëv, il grande
filosofo russo, che era convinto della vocazione ecumenica dell’ortodossia russa tra
Est e Ovest.
D. - Quasi come un ponte…
R. – Yes, a bridge...
Sì, un ponte. E in questa tradizione c’è stato un dialogo molto fruttuoso, alla fine
del XIX secolo, tra la Chiesa ortodossa russa e l’antica Chiesa cattolica. Un altro
esempio è il Concilio di Mosca del 1917: è stato il primo Concilio ortodosso che ha
creato una Commissione per il dialogo inter-cristiano. Ed è stato in anticipo sui
tempi: è stata la prima volta nella storia. Quindi, in tal senso, esiste una tradizione
al dialogo.
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