2016-02-12 12:58:00

P. Majewski: la Radio Vaticana da 85 anni parla al cuore della gente


Il 12 febbraio del 1931 alle 16.49, Papa Pio XI inaugurava la Stazione Radio vaticana, progettata da Guglielmo Marconi. Dunque oggi la nostra emittente compie 85 anni e continua, come disse lo stesso Pio XI, a “diffondere nei cinque continenti la voce del Papa e della Chiesa”, ma con mezzi e servizi del tutto nuovi. Presente sui social, con un sito web in 39 lingue e in collaborazione con le radio Europee, oggi l’emittente del Papa fa parte del nuovo Dicastero della Segreteria della Comunicazione. Passato presente e futuro della Radio Vaticana nelle parole del Direttore dei programmi padre Andrzej Majewski. L’Intervista è di Gabriella Ceraso:

R. – La Radio Vaticana è nata per iniziativa dello stesso Guglielmo Marconi che ha inventato la radio. Questo fa in modo che siamo - come dice Papa Francesco - come un nonno che sa trarre le cose buone del passato, ma sa anche dialogare con i giovani. La radio in quanto tale oggi percorre una strada diversa da prima: c’è chi dice che la radio non ha più senso, che è un mezzo vecchio, ma io sono convintissimo che non è così. La radio accompagna la gente oggi come ieri; parla al cuore della gente; parla in tutto il mondo. Questo servizio oggi viene solamente potenziato e certamente il futuro della radio è di essere molto presente nella vita culturale della gente.

D. - Negli ultimi quattro anni anche la Radio Vaticana, come molte altre, ha subito un’accelerazione sul fronte tecnologico e del web; ci sono stati tanti cambiamenti a partire dal sito, ma non solo. Questo significa che bisogna andare avanti anche nel linguaggio?

R. - Mi pare che tutto ciò che ci offre la modernità, sto pensando a Facebook, Twitter, crea la possibilità di poter dialogare con l’ascoltatore, cosa che prima era molto limitata. Noi stiamo usando questi mezzi: basta pensare che i nostri followers Facebook, per esempio del programma inglese, sono più di un milione, così come per il programma brasiliano e tanti altri. Questa è una delle nuove possibilità che ci vengono offerte dai nuovi media e noi la sfruttiamo pienamente anche parlando con linguaggio moderno alla gente, su temi a volte difficili riguardo l’insegnamento della Chiesa.

D. - Se lei dovesse indicare i maggiori risultati o cambiamenti, della Radio oggi, quali fronti indicherebbe?

R. - Tutto ciò che riguarda il digitale, cominciando dalla qualità del suono: da molto tempo usiamo il sistema Dab, ma anche tutto il fronte social. Per il futuro, per esempio, una cosa piccola forse, ma importantissima per noi è questa: tra poco entrerà in uso il nuovo player della Radio Vaticana. In questo modo potremo seguire tutte le cerimonie del Papa con il commento in diverse lingue - almeno cinque o sei - da tutti i dispositivi. Questo certamente creerà nuove possibilità per diffondere il nostro annuncio.

D. – La Radio Vaticana, come ormai tutti sanno, per volere del Papa fa parte della Segreteria della Comunicazione che tra l’altro proprio nella nostra emittente per ora ha la sua sede. Che ruolo avrà la Radio in questo nuovo contesto di interazione con altri mezzi di comunicazione vaticani?

R. - Già da parecchio tempo ci stavamo organizzando per entrare in questa nuova struttura che ha come scopo l’integrazione dei media vaticani, sono nove istituzioni. Certamente questo ci darà più possibilità di interagire con gli altri media come l’Osservatore Romano, il servizio fotografico soprattutto,  e la Televisione Vaticana, il Ctv. La collaborazione con quest’ultimo media ci permettere di mettere già da adesso i videoclip. Penso quindi che in futuro questa collaborazione sarà sempre più piena ed efficace. Stiamo vivendo nel mondo del sincronismo, dell’integrazione e la Radio Vaticana non può mancare a questo appuntamento.

D. - Essere testimoni credibili del Vangelo: il Papa lo ripete sempre. Anche noi come comunicatori e  la radio ha questa funzione? Si può dire che sarà sempre una sfida per il futuro ?

R. – La radio deve portare all’incontro con le persone, deve costruire i ponti, ma questo è solo lo strumento, la strada. L’ultima parola spetta agli ascoltatori che sentendo il nostro messaggio, possano avvicinarsi, dialogare e prendere delle nuove iniziative.Questo è il servizio che possiamo offrire al mondo d’oggi.








All the contents on this site are copyrighted ©.