2016-02-19 12:00:00

Migrazioni: Lazio seconda regione per residenti stranieri


Sono 637 mila i cittadini stranieri residenti nel Lazio e oltre la metà vive nel Comune di Roma Capitale. E’ quanto emerge dall’11.mo Rapporto dell’Osservatorio romano sulle migrazioni, realizzato dal Centro studi e ricerche Idos, col sostegno dell’Istituto di studi politici San Pio V. La pubblicazione sul presente e sul futuro dell’immigrazione nella regione Lazio è stata presentata ieri pomeriggio a Roma. Il servizio di Elvira Ragosta:

Secondo i dati dell’Osservatorio romano-laziale sulle migrazioni, gli immigrati rappresentano il 10,8 per cento della popolazione laziale. L’incidenza femminile supera di poco la metà, confermando il dato a livello nazionale. Se sono romeni 35 su 100 residenti stranieri in tutta la regione, diverse sono le concentrazioni di collettività nazionali nelle province: quella indiana, ad esempio, risiede maggiormente nella provincia di Latina. Dal punto di vista economico, nel Lazio i lavoratori con cittadinanza straniera rappresentano il 14% degli occupati e aumentano le imprese gestite da immigrati. Capitolo a parte per i richiedenti asilo: il Lazio accoglie il 23% dei beneficiari a livello nazionale e provengono per lo più da Mali, Afghanistan e Nigeria. Roma, inoltre, si conferma crocevia strategico della mobilità per i minori stranieri non accompagnati, accogliendone circa un terzo del totale nazionale. Sul significato di questi dati la riflessione di Ginevra Demaio, curatrice del Rapporto:

“Oggi Roma, e in parte anche il Lazio per effetto della capitale, anticipa quanto probabilmente accadrà nel resto del Paese perlomeno a metà secolo dal punto di vista dell’impatto a livello di popolazione, mercato del lavoro, imprenditoria, ma anche nei contesti sociali: la scuola è il primo che viene in mente. Anche dal punto di vista dell’accoglienza abbiamo quasi 4.800 posti assicurati dallo Sprar; ma allo stesso tempo una risposta che comunque è inferiore alla domanda. Quindi, ci invita a prepararci al futuro”.

Grande anche la presenza di immigrati nel Settore Est della diocesi di Roma, rappresentano il 30% circa delle presenze romane. Mons. Giuseppe Marciante, vescovo ausiliare per il Settore Est della diocesi:

R. – È una sfida all’accoglienza, per cui è importante coinvolgere tutte le comunità del mio settore per accogliere quanto più è possibile e nello stesso tempo accompagnare all’inserimento e all’integrazione all’interno del nostro territorio chi si ferma certamente a Roma.

D. – A proposito di integrazione, che racconti di integrazione ha raccolto da queste persone?

R. – Io ho avuto un’esperienza molto semplice: gli oratori romani. Giro tante parrocchie a Roma e la mia grande sorpresa è vedere, specialmente in estate, che gli oratori si svuotano delle presenze italiane, ma sono pieni di presenze straniere. Questa per me è stata una grande consolazione, perché ho detto che l’oratorio può essere veramente un luogo di vera integrazione. Perché se si inizia da piccoli ad integrare i nostri fratelli che vengono da altre terre lontane, penso che ci sarà in futuro un buon risultato e una buona integrazione. Quindi, vorrei sempre di più aprire gli oratori del mio settore alla presenza di altri, anche se non sono cristiani o cattolici. Ma l’oratorio è un luogo aperto.

Tra i residenti stranieri nel Lazio, 8 su 10 sono comunitari, un quarto proviene dall’Asia, più del 10% dall’Africa e il 9% dalle Americhe. Quasi la metà degli oltre 360 mila stranieri residenti nella capitale, poi, proviene da Romania e Ucraina. Aumentano a Roma i matrimoni con un coniuge straniero e aumenta anche il tasso generico di natalità delle donne straniere. Il Rapporto curato dal Centro studi e ricerche Idos mostra il persistere dell’emergenza abitativa dei circa novemila Rom e Sinti e sottolinea come la segregazione abitativa e i processi di esclusione colpiscano soprattutto i minori. Tanti i progetti di integrazione, tra i quali quelli curati dall’Associazione “Iliria” per le comunità albanesi. Arber Behari è tra gli organizzatori di attività culturali nella provincia di Rieti:

“Realizziamo eventi sportivi, mostre fotografiche e attività musicali. Questo ci ha portato a costruire veramente dei percorsi virtuosi. E penso che nelle piccole realtà si possa sperimentare veramente bene per avere un alto livello di integrazione per tutti”.

Pia Gonzales, invece, è redattrice del giornale “Ako Ay Pilipino”:

“Questo giornale è un punto di riferimento per i 170 mila filippini residenti in Italia, perché noi scriviamo notizie riguardanti l’immigrazione, i cambiamenti della legge. E quindi diventa un punto di riferimento soprattutto per i filippini che non parlano bene la lingua italiana”:

Sui dati complessivi del rapporto curato da Idos e Istituto San Pio V, il commento del presidente onorario di Idos, Franco Pittau:

“Con il nostro Rapporto, vogliamo mostrare che il fenomeno dell’immigrazione è una componente importante della costruzione di Roma”.

I dati relativi alla dimensione religiosa dell’immigrazione nel Lazio ci dicono che il 68% dei residenti stranieri è cristiano. Seguono, distanziati i musulmani, al 19%, poi gli induisti, i buddisti e i fedeli di altre religioni.








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