2016-02-22 08:06:00

Oltre 140 morti a Damasco e Homs. Kerry: accordo per la tregua


Non si fermano le violenze in Siria. Il sedicente Stato Islamico ha rivendicato gli attentati che domenica hanno scosso le città di Damasco ed Homs, provocando almeno 146 morti. Oltre 180 le vittime secondo altre fonti locali. Intanto, il segretario di Stato Usa Kerry annuncia il raggiungimento di un nuovo "accordo provvisorio" per un cessate il fuoco che potrebbe essere applicato nei prossimi giorni. Il servizio di Marco Guerra:

Gli attacchi di ieri a Damasco e Homs rientrano tra gli episodi più sanguinosi di cinque anni di guerra civile siriana. Il primo attentato, condotto con due autobomba, ha colpito il quartiere filogovernativo di Zahraa ad Homs. Poche ore dopo, un quartiere sciita a sudest di Damasco è stato scosso da tre esplosioni. Le stragi sono avvenute in un distretto della capitale in cui si trova un importante santuario sciita con la tomba della nipote di Maometto. Violenze si sono registrate anche ad Est di Aleppo; 50 jihadisti sono stati uccisi dalle truppe governative, sostenute dai raid aerei russi. E in contrasto con la realtà sul terreno arriva, nella stessa giornata, l’annuncio del segretario di Stato Usa Kerry circa il raggiungimento di un accordo provvisorio per un cessate il fuoco da implementare nei prossimi giorni. Lo stesso Kerry ammette però che non c’è da aspettarsi cambiamenti immediati e riferisce che, nei prossimi giorni, i presidenti Obama e Putin potrebbero discutere ulteriori dettagli dell’intesa. Mosca e Washington dovrebbero quindi mediare rispettivamente, con Iran e regime di Damasco da una parte e, dall’altra, con ribelli siriani riconosciti dalla comunità internazionale. 








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