2016-02-22 15:04:00

In un convegno solidarietà tra Onu e religioni per gli aiuti umanitari


Organizzazioni umanitarie, istituzioni e leader religiosi si sono riuniti oggi in Vaticano per il convegno “Riaffermare la solidarietà globale, ricostruire l’umanità”. L’evento, promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali si pone l’obiettivo di aumentare gli aiuti umanitari e migliorare le condizioni materiali e spirituali di milioni di persone colpite da guerre e disastri naturali. Il servizio di Michele Raviart:

Sono 125 milioni le persone al mondo bisognose di aiuti umanitari. Di queste, solo tre quarti riesce a ricevere assistenza e questo sebbene gli sforzi della comunità internazionale non siano mai stati così grandi. Oltre 25 miliardi di dollari sono stati stanziati solo nel 2014, cifra inferiore del 40% rispetto agli impegni presi dai governi. Cardinale Luis Antonio Tagle, presidente di Caritas internationalis

Queste vittime non sono numeri, non sono statistiche, ma persone umane! E l’aiuto è anche un appello al mondo: ma dove sta l’umanità? I soldi e il denaro, che vengono dal governo per l’aiuto caritativo è molto meno rispetto alle spesse di questi governi per i conflitti.

Per colmare il "gap" umanitario sarebbero necessari 15 miliardi di dollari, una cifra irrisoria rispetto ai 78 mila miliardi prodotti dall’economica mondiale, spiega Kristalina Georgieva, vicepresidente della Commissione europea e copresidente del gruppo dell’Onu sul finanziamento umanitario.

"It is very important to bring more donors…
E’ molto importante riuscire a portare più donatori. Oggi, solo cinque Paesi fanno fronte ai due terzi degli aiuti umanitari. Ma molto importante è anche il settore privato, che è praticamente assente da quest’area: soltanto il 5% di aiuti arrivano infatti dal settore privato, che avrebbe la creatività, l’abilità, le potenzialità per fornire non soltanto soldi, ma soluzioni alle crisi".

Le organizzazioni e i rappresentanti giunti in Vaticano si rivolgono quindi direttamente al Consiglio di Sicurezza dell’Onu affinchè faccia il possibile per eliminare guerre e conflitti, che sono le radici di ogni emergenza umanitaria. Mons. Marcelo Sanchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia accademia delle scienze sociali:

"Noi dobbiamo aiutare le Nazioni Uniti in questa missione umanitaria così importante per questi milioni di persone che soffrono, ma anche per tutta l’umanità: evidentemente questa sofferenza si ripercuote in tutti gli esseri umani. Vogliamo che lo spirito della religione e lo spirito delle Nazioni Unite convergano in una specie di sinergia spirituale, perché in definitiva questi spiriti vengono dal Santo Spirito, che è uno solo e che muove la gente ad aiutare il prossimo e i beni alla misericordia, come dice il Papa".

In questo senso, le religioni possono essere un importante veicolo per l’azione umanitaria, anche alla luce dell’Enciclica "Laudato si'", in cui si invita l’umanità ad abbracciare “un’etica globale di giustizia, misericordia e pace”. Mons. Paul Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati:

“Evidentemente la fede religiosa – quella cristiana e come anche tante altre – può essere veramente una fonte e uno stimolo per un impegno sempre più grande. Dopotutto, nostro Signore Gesù Cristo ha dato la sua vita per l’umanità. Noi dobbiamo imitare questo impegno e compiere i sacrifici necessari per migliorare la vita di tante persone bisognose nel mondo di oggi”.








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