La piccola realtà cristiana della Striscia di Gaza continua ad assottigliarsi: nell'arco degli ultimi mesi, sono almeno trenta i giovani che hanno lasciato la terra in cui erano nati per emigrare, mentre nelle chiese si celebrano spesso i funerali degli anziani che terminano la loro vita terrena. Lo racconta padre Mario da Silva, parroco della chiesa latina dedicata alla Sacra Famigia, in un reportage raccolto da Andres Bergamini e diffuso dai media ufficiali del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Le partenze – viene annotato nel report ripreso dall'agenzia Fide – sono un sintomo che nessuno crede in un cambiamento vicino, rispetto a una condizione collettiva segnata dall’isolamento internazionale, dalla mancanza di lavoro e dalla minaccia mai sopita di nuove guerre.
I cristiani nella Striscia di Gaza sono ormai poco più di un migliaio
La condizione in cui vivono forse li rende più pronti a riconoscere ciò che può custodire
e far crescere, in ogni situazione, la speranza cristiana. Insieme al parroco, che
appartiene all'Istituto del Verbo Incarnato, i ragazzi e le suore si recano periodicamente
a distribuire aiuti in cibo alle famiglie più povere. Racconta suor Milagro, dopo
una giornata trascorsa a offrire quel servizio di carità: “Abbiamo sentito i racconti
strazianti di persone disperate e affamate: nessuno lavora, i bambini sono numerosi,
spesso ci sono malati gravi che necessitano di cure. Le abitazioni sono fatiscenti
perché le pareti e il tetto sono di lamiera, e senza energia elettrica. Il freddo
dell’inverno penetra dappertutto”.
La Chiesa spera che i giovani cristiani possano recarsi a Gerusalemme per
la Pasqua
La parrocchia latina sta portando avanti 12 progetti per creare spazi e avviare servizi
a vantaggio della popolazione. Nel salone polivalente, inaugurato prima di Natale,
cominciano a svolgersi regolarmente anche le attività tipiche di ogni oratorio: momenti
di preghiera, catechismo, giochi in comune. Mentre il parroco spera che almeno 5 ragazzi
cristiani di Gaza possano partecipare insieme a Papa Francesco alla prossima Giornata
Mondiale della Gioventù, in programma a Cracovia per il prossimo luglio. Padre Mario
da Silva si augura anche che le autorità israeliane concedano l'ingresso a Gerusalemme
per i riti della prossima Pasqua anche ai giovani cristiani di Gaza della fascia di
età 16-35 anni, normalmente esclusa nella concessione dei permessi. (G.V.)
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