2016-03-02 15:29:00

Family day: dalla protesta al movimento organizzato per la famiglia


"Dal Family day al Family Italia?". E’ il tema del Convegno tenutosi stamani a Roma, promosso dal quotidiano on line "IntelligoNews", con i rappresentati del Comitato "Difendiamo i nostri figli", promotore del Family day. L’iniziativa ha fatto il punto sulla possibile articolazione di un movimento di massa che sappia rappresentare un’Italia ignorata dal pensiero dominate. Un popolo che ha saputo dare rilevanza a temi, come l’utero in affitto, sui quali si acceso un vasto dibattito in tutti i partiti e anche negli ambienti più laici. Marco Guerra ha seguito l’evento:

Utero in affitto, teoria del gender, adozioni per coppie dello stesso sesso e diritti del nascituro. L’agenda politica di questi ultimi mesi ha visto imporsi temi di natura antropologica avanzati da un popolo senza voce che ha preso forma nei due grandi Family day di giugno e di gennaio scorso. Ma dopo l’approvazione del Ddl Cirinnà sulle unioni civili, come si articolerà l’impegno del movimento di massa  pro-family italiano? Gli organizzatori del Circo Massimo ne hanno parlato oggi a Roma. Simone Pillon, membro del Comitato promotore del Family day ed esponente del Forum famiglie Umbria:

R. – Noi vogliamo un’Italia in cui la persona sia rispettata nella sua integralità, noi vogliamo un’Italia in cui la famiglia sia riconosciuta nella sua immensa e insostituibile funzione social. Nnoi vogliamo un Paese in cui l’economia prenda finalmente atto che sono le piccole imprese familiari il vero tessuto economico. Questo è quello che abbiamo in mente: un’idea di antropologia che attualmente non è rappresentata. Contiamo di attrezzarci…

D. – Quindi, una rappresentanza che vada al di là di questi appuntamenti che riguardano temi antropologici?

R. – Assolutamente sì. Noi siamo convinti che da un’idea, da un’impostazione appunto di essere umano, sia possibile declinare questa modalità in tutti gli aspetti della società: sto pensando alle famiglie senza lavoro, sto pensando al sostegno alle famiglie numerose, sto pensando alla politica economica, sto pensando alla politica bancaria… Ecco, tutto questo dice che al momento c’è una visione che vuole prescindere dai tessuti, dai corpi intermedi e porre l’individuo in diretta relazione con il Moloch dello Stato. Noi, invece, crediamo nella sussidiarietà e crediamo nei corpi intermedi.

E sui temi antropologici come l’utero in affitto si allarga una convergenza trasversale di molti esponenti di tutti partiti. Non ultimo il leader del Movimento Cinque stelle, Bebbe Grillo. Non è dunque un terreno per soli cattolici come sottolinea, Costanza Miriano, giornalista ed esponente del Family day:

 “Io credo che la visione del mondo cristiana sia messa in gioco in qualsiasi sfida, in qualsiasi questione che riguardi l’umano in senso lato. Io però personalmente mi auguro che ci siano non politici cattolici, ma cattolici che fanno politica. Credo che sia appunto una battaglia né legata alla fede e neanche alla fede politica, ma veramente a ciò che è di più radicalmente umano e intimo”.

Ma la difesa dei bambini e del diritto naturale e passa anche attraverso le aule dei tribunali. Di ieri la sentenza che consente un’adozione incrociata di due bambine ad una coppia di lesbiche. Il commento di Filippo Savarese, portavoce di "Generazione Famiglia - Manif Pour tous Italia":

“Questa è una sentenza che ha interpretato in modo evolutivo le leggi italiane, sostanzialmente inventandosi cose che nelle leggi non sono scritte. Abbiamo discusso per mesi e mesi di 'stepchild adoption' nelle aule parlamentari, e, una volta stralciata, ce la ritroviamo introdotta da sentenze che noi chiamiamo 'sovversive' dell’ordine democratico. Questa è chiaramente una strategia evidentissima, di tipo ideologico, che la Corte di Cassazione deve immediatamente stoppare, ristabilendo l’ordine dello stato di diritto in Italia. Inoltre, queste sentenze riconoscono il diritto degli adulti di far nascere bambini costituzionalmente senza il papà o la mamma. Questa è una lesione dei diritti umani”.

E’ dunque partita una nuova sfida del popolo del Family day, con l’ambizione di continuare a incidere nel dibattito politico e nel corpo sociale del Paese, difendendo, in modo trasversale, le istanze di una maggioranza silenziosa che chiede di mettere la famiglia al centro dell’azione del legislatore.








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