Suor Sally, la religiosa indiana delle Missionarie della Carità di Aden, in Yemen, scampata al massacro delle quattro consorelle nell’attacco del 4 marzo scorso alla Casa per anziani è fuori del Paese e al sicuro, in un luogo protetto. “Ho incontrato la suora, sta abbastanza bene anche se, come comprensibile, è in preda a un forte stato di shock. Certo è provata per quanto successo, ma sul piano fisico la situazione è accettabile”. È quanto racconta all'agenzia AsiaNews mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen), che in queste ore ha incontrato la missionaria. Una fonte dello stesso vicariato apostolico afferma che non vi sono novità sulla sorte del 56enne padre Tom Uzhunnalil. “Finora - prosegue la fonte - non abbiamo nessuna notizia del sacerdote, anche se continuano le ricerche di contatti. La nostra speranza è che si possano avviare entro due o tre giorni, anche se finora non vi sono state notizie ufficiali da parte delle autorità yemenite o di altri governi coinvolti”.
Non ci sono ancora certezze sulla matrice del commando
Un commando estremista, forse legato al sedicente Stato islamico (Is) anche se non
vi sono ancora certezze, ha attaccato la Casa di cura per anziani e disabili di Aden,
nel sud del Paese, gestito dalle suore di Madre Teresa. Gli assalitori hanno giustiziato
quattro religiose - suor Anselma dell’India, suor Marguerite e suor Reginette del
Rwanda, suor Judit del Kenya - e altre 12 persone che lavoravano all’interno della
struttura. Solo la superiora è riuscita a salvarsi dalla brutalità degli assalitori; nel
raid i jihadisti hanno sequestrato padre Tom Uzhunnalil.
Nessuno si occupa dei disabili e degli anziani del Centro
La fonte del vicariato riferisce che la zona “è ora sotto il controllo dei poliziotti
e delle forze di sicurezza dello Yemen, in attesa di trovare qualcuno che si occupi
dei disabili e degli anziani rimasti nella struttura”. All’interno “non c’è più alcuna
suora o infermiera” e la speranza è che ora “altri volontari, con il permesso delle
autorità, possano rilevare il Centro. Per ora non è previsto il rientro di alcun sacerdote
o religiosa”.
Nel 1998 tre Missionarie della Carità furono uccise in Yemen
In Yemen, dove è in atto una guerra sanguinosa e in cui operano gruppi jihadisti ed
estremisti, già in passato le Missionarie della Carità erano state oggetto di violenze.
Nel luglio del 1998 tre suore sono state uccise da un uomo armato mentre uscivano
dall'ospedale della città di Hodeida. Le autorità di Sanaa dissero all’epoca che l'aggressore
era uno “squilibrato saudita”. Due delle missionarie uccise, suor Lilia e suor Anneta,
erano di nazionalità indiana, mentre la terza, suor Michelle, era originaria delle
Filippine. (R.P.)
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