2016-03-12 12:45:00

Francesco: l'amore non sono parole, ma opere concrete


“L’amore non sono parole, sono opere e servizio”. E’ uno dei punti chiave della catechesi di Papa Francesco all’udienza generale giubilare che ha tenuto stamani in una Piazza San Pietro gremita da oltre 50 mila fedeli. Soffermandosi sul gesto della lavanda dei piedi, il Pontefice ha sottolineato che il servizio è la via che Gesù ci ha indicato per vivere la fede. Quindi, ha ribadito che è fondamentale perdonarsi a vicenda e servire i più bisognosi. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Con la “lavanda dei piedi”, Gesù ha indicato ai suoi discepoli e a tutti i cristiani il servizio come “via da percorrere per vivere la fede in Lui e dare testimonianza del Suo amore”. E’ quanto sottolineato da Francesco all’udienza giubilare proprio incentrata sul tema “misericordia e servizio”. Un’udienza svoltasi in una soleggiata giornata quasi primaverile con oltre 50 mila fedeli venuti da tutto il mondo che hanno gremito Piazza San Pietro.

Il modo di agire di Dio è il servizio
Nella catechesi, il Papa si è dunque soffermato sul gesto “inatteso e sconvolgente” della lavanda dei piedi degli apostoli:

“Lavando i piedi agli apostoli, Gesù ha voluto rivelare il modo di agire di Dio nei nostri confronti e dare l’esempio del suo ‘comandamento nuovo’ di amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amato, cioè dando la vita per noi”.

L’amore non sono parole, ma opere
Francesco ha quindi messo l’accento sull’amore come “servizio concreto” che “rendiamo gli uni agli altri”. “L’amore - ha avvertito - non sono parole, sono opere e servizio; un servizio umile, fatto nel silenzio e nel nascondimento, come Gesù stesso ha detto: ‘Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra’”:

“Inoltre, si esprime nella condivisione dei beni materiali, perché nessuno sia nel bisogno. Questo della condivisione e della dedizione a chi è nel bisogno è uno stile di vita che Dio suggerisce anche a molti non cristiani, come via di autentica umanità”.

Perdonarsi a vicenda, pregare a vicenda
Non dimentichiamo, ha soggiunto, che “lavando i piedi dei discepoli e chiedendo loro di fare altrettanto, Gesù ci ha invitato anche a confessare a vicenda le nostre mancanze e a pregare gli uni per gli altri per saperci perdonare di cuore”. Ha così rammentato le parole di Sant’Agostino quando scriveva: “Non disdegni il cristiano di fare quanto fece Cristo. Perché quando il corpo si piega fino ai piedi del fratello, anche nel cuore si accende, o se già c’era si alimenta, il sentimento di umiltà”:

“Perdoniamoci a vicenda i nostri torti e preghiamo a vicenda per le nostre colpe e così in qualche modo ci laveremo i piedi a vicenda. L’amore, la carità e il servizio, aiutare gli altri, servire gli altri”.

Servire gli altri, questo è amore!
“C’è tanta gente – ha così detto a braccio – che passa la vita” nel “servizio degli altri”. La settimana scorsa, ha rivelato, “ho ricevuto la lettera di una persona” che “mi ringraziava per l’Anno della Misericordia; mi chiedeva di pregare per lei, perché potesse essere più vicina al Signore”:

“La vita di questa persona era curare la mamma e il fratello; la mamma a letto, anziana, lucida ma non si poteva muovere e il fratello disabile, sulla sedia a rotelle. Questa persona, la sua vita, era servire, aiutare. E questo è amore! Quando tu ti dimentichi di te stesso e pensi agli altri: questo è amore! E con la lavanda dei piedi il Signore ci insegna ad essere servitori, più servi, come Lui è stato servo per noi, per ognuno di noi”.

I giovani difendano i valori in cui credono
Dunque, ha concluso, “essere misericordiosi come il Padre significa seguire Gesù sulla via del servizio”. Al momento dei saluti ai tanti pellegrini in Piazza, ha rivolto un pensiero speciale – tra gli altri – ai fedeli dell’arcidiocesi di Napoli che ha ricordato "con nostalgia", accompagnati dal cardinale Crescenzio Sepe, il gruppo Amici del Cardinale Pironio, i giovani partecipanti all’Incontro dei volontari del Servizio Civile e l’Associazione dei Maestri Cattolici, in occasione del settantesimo anno di fondazione, come pure l’Adiconsum. Oggi, ha detto, ricorre la memoria liturgica di San Massimiliano di Tebessa, “martire per obiezione di coscienza durante l’impero romano”:

"Cari giovani, imparate da lui a difendere i valori in cui credete; cari ammalati, offrite le vostre sofferenze per quanti ancora oggi subiscono persecuzioni a causa della fede; e voi, cari sposi novelli, siate collaboratori di Dio nell’impegno di educatori dei vostri figli".








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