2016-03-17 14:00:00

Vescovi della Costa d'Avorio sull'attentato a Gran Bassam


“Serenità e coesistenza pacifica”. E’ quanto invocano i vescovi della Costa dopo i recenti attentati a Gran Bassam, dove il 13 marzo, un gruppo di terroristi islamisti ha attaccato alcuni resort turistici sulla spiaggia, uccidendo 18 persone (15 civili e 3 membri delle forze speciali).

Preghiera per le vittime e per la conversione di chi mette la pace in pericolo
In una dichiarazione, firmata da mons. Alexis Touabli Youlo, vescovo d’Agboville e presidente della Conferenza episcopale, i presuli esprimono gratitudine a tutti i volontari che si sono mobilitati per aiutare i feriti ed elogiano la pronta reazione delle forze speciali di sicurezza, dei servizi di pronto soccorso e la presenza sul luogo degli attentati del Presidente  Alassane Ouattara. Quindi i vescovi ivoriani si dicono vicini nella preghiera ai connazionali feriti e alle vittime (tra le quali quattro stranieri). Infine, l’invocazione a Dio affinché possa “purificare i cuori di tutti coloro che mettono la pace in pericolo, trasformi tutti gli uomini in testimoni della verità, della giustizia e dell’amore fraterno” e aiuti i governanti della Costa d’Avorio a mantenere la pace e la sicurezza nel Paese.

Mons. Touabli: evitare equazione tra terrorismo e Islam
​L'attentato - come è noto - è stato rivendicato da Al Qaeda per il Maghreb islamico (Aqim) e segue simili azioni terroristiche compiute in questi mesi in Africa da formazioni di ispirazione qaedista contro diversi hotel o locali frequentati da stranieri, in Tunisia, Mali e Burkina Faso. Nei giorni scorsi lo stesso mons. Touabli aveva invitato a non stabilire legami diretti tra quest’azione barbara e l’Islam , dicendosi certo che anche “i nostri fratelli musulmani condannano ciò che è successo”. (L.Z.)








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