“Serenità e coesistenza pacifica”. E’ quanto invocano i vescovi della Costa dopo i recenti attentati a Gran Bassam, dove il 13 marzo, un gruppo di terroristi islamisti ha attaccato alcuni resort turistici sulla spiaggia, uccidendo 18 persone (15 civili e 3 membri delle forze speciali).
Preghiera per le vittime e per la conversione di chi mette la pace in pericolo
In una dichiarazione, firmata da mons. Alexis Touabli Youlo, vescovo d’Agboville e
presidente della Conferenza episcopale, i presuli esprimono gratitudine a tutti i
volontari che si sono mobilitati per aiutare i feriti ed elogiano la pronta reazione
delle forze speciali di sicurezza, dei servizi di pronto soccorso e la presenza sul
luogo degli attentati del Presidente Alassane Ouattara. Quindi i vescovi ivoriani
si dicono vicini nella preghiera ai connazionali feriti e alle vittime (tra le quali
quattro stranieri). Infine, l’invocazione a Dio affinché possa “purificare i cuori
di tutti coloro che mettono la pace in pericolo, trasformi tutti gli uomini in testimoni
della verità, della giustizia e dell’amore fraterno” e aiuti i governanti della Costa
d’Avorio a mantenere la pace e la sicurezza nel Paese.
Mons. Touabli: evitare equazione tra terrorismo e Islam
L'attentato - come è noto - è stato rivendicato da Al Qaeda per il Maghreb islamico
(Aqim) e segue simili azioni terroristiche compiute in questi mesi in Africa da formazioni
di ispirazione qaedista contro diversi hotel o locali frequentati da stranieri, in
Tunisia, Mali e Burkina Faso. Nei giorni scorsi lo stesso mons. Touabli aveva invitato
a non stabilire legami diretti tra quest’azione barbara e l’Islam , dicendosi certo
che anche “i nostri fratelli musulmani condannano ciò che è successo”. (L.Z.)
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