2016-03-19 11:30:00

Comitato Nazionale Bioetica: no a utero in affitto


L’utero in affitto è "un contratto lesivo della dignità della donna e del figlio sottoposto come un oggetto ad un atto di cessione". Così il Comitato Nazionale di Bioetica che ha approvato una “mozione su maternità surrogata a titolo oneroso”: netto il no alla "commercializzazione e allo sfruttamento del corpo femminile". Sul valore di questo pronunciamento Paolo Ondarza ha intervistato Lucetta Scaraffia, membro del Comitato:

R. - Ha un valore importante perchè stabilisce in base però a principi di trattati internazionali a cui l'Italia ha già aderito che il corpo umano non può essere messo in vendita, che nessuno ha la disponibilità di tramutare il corpo umano in un oggetto di mercato. Questo è il principio fondamentale che sta dietro a questa mozione in cui si parla di "maternità surrogata a titolo oneroso". Si è deciso appunto di isolare il problema della maternità surrogata dietro pagamento, che poi è quello fondamentale, quello più praticato... E mi sembra che abbia posto delle basi importanti per quella che è la richiesta più generale che è stata avanzata anche dalla Francia di proibire la maternità surrogata in tutto il mondo.

D. - Il Comitato si riserva di trattare l'argomento della maternità surrogata senza corrispettivo economico in uno specifico parere più ampio e articolato. Dunque è un primo passo questo pronunciamento?

R. - Sì, è un primo passo perchè nella mozione ci si è pronunciati contro la mercificazione del corpo umano, poi approfondiremo tutti i temi che sono legati dietro questo fatto: il rapporto tra la madre e il figlio, il rapporto simbolico e l'importanza del ruolo della maternità nella definizione dell'identità femminile, cioè dietro questo problema della maternità surrogata ci sono gravi e importanti problemi umani.

D. - Quali conseguenze ha un pronunciamento del Comitato Nazionale di Bioetica nell'ambito del dibattito politico?

R. - La speranza è che possa influenzare i legislatori e anche spingere un eventuale adesione dell'Italia a questo progetto di proibire la maternità surrogata in tutto il mondo. Cioè è una specie di suggerimento al governo per prendere delle decisioni politiche.

D. - Sembra estendersi la sensibilità sul tema dell'utero in affitto, è di pochi giorni fa il no del Consiglio d'Europa a questa pratica...

R. - E' molto importante perchè ci si sta rendendo conto di quella che è una falsa libertà. L'idea che ognuno è libero di fare quello che vuole del suo corpo e quindi venderlo o affittarlo, viene rifiutata. Ci si sta rendendo conto che dietro c'è un pesante sistema di sfruttamento del corpo femminile, una nuova forma di schiavitù femminile e che poi c'è anche una grave svalutazione del ruolo della maternità nella vita di una donna. Le donne sono ridotte ad essere come dei forni da cui esce un prodotto. Si nega che la gravidanza è una relazione, costitutiva e basica della vita degli esseri umani.








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