2016-03-20 12:32:00

Bulgaria. Il card. Parolin consacra chiesa mariana a Sofia


Il segretario di Stato, Pietro Parolin, è arrivato in Bulgaria dove sarà in visita ufficiale fino a domani. Questa mattina a Sofia, il cardinale ha presieduto la liturgia di consacrazione della cattedrale “Assunzione della Vergine Maria”, sede dell’Esarcato apostolico in Bulgaria. Da Sofia, l'inviata Iva Mihailova:

“Vi porto il saluto del Santo Padre Francesco che segue con grande interesse la vita di questa comunità cattolica”, “piccola, ma piena di energie”. Così il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, nel suo saluto al termine della consacrazione della cattedrale dell’Esarcato apostolico di Bulgaria, dedicata all’Assunzione della Vergine Maria. Presente anche il metropolita ortodosso Antonij, responsabile dell’Europa occidentale. Il cardinale Parolin ha esortato i cattolici bulgari a mantenere vivo lo spirito dei Santi Cirillo e Metodio, “insieme ai fratelli ortodossi” e li ha incoraggiati “ad essere accoglienti verso le altre confessioni religiose e di quelli senza riferimento religioso”. “In modo particolare in questo Anno di misericordia – ha aggiunto il segretario di Stato – vi invito ad essere attenti ai più poveri, ai bisognosi, ai sofferenti e agli emarginati”.

La chiesa di Papa Roncalli
Il cardinale ha anche ricordato che “in questa chiesa hanno pregato mons. Angelo Roncalli – primo delegato apostolico in Bulgaria, in seguito Papa Giovanni XXIII – e Papa Giovanni Paolo II” e ha sottolineato il ruolo dei martiri bulgari, il vescovo Evgenij Bosilkov e i tre padri Assunzionisti fucilati dai comunisti. La rinnovata chiesa, costruita nel 1924, non era mai stata consacrata ma soltanto benedetta. Alla consacrazione con il cardinale Parolin hanno concelebrato il nunzio apostolico, mons. Anselmo Guido Pecorari, il presidente dei vescovi bulgari, mons. Christo Proykov, e gli altri due vescovi cattolici. Tra i rappresentanti delle autorità, la presidente del parlamento bulgaro, Tsetska Tsatcheva, il vicepresidente della Repubblica, Margarita Popova, e il vicepremier, Meglena Kuneva.








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