2016-03-24 07:47:00

Siria. Proseguono i negoziati; Damasco consente aiuti


Proseguono a Ginevra i negoziati sulla Siria: ieri l’incontro tra l’inviato speciale dell’Onu Staffan de Mistura e l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini con le parti nel conflitto. E mentre Damasco garantisce l’ingresso di convogli umanitari che raggiungeranno anche aree tenute sotto assedio, Obama da Buenos Aires assicura: perseguiremo l’Is in Siria e in Iraq. Roberta Barbi:

Parte della risposta degli attentati di Bruxelles passa anche attraverso la pacificazione della Siria: è questa la posizione condivisa dall’inviato speciale delle Nazioni Unite nel Paese, Staffan de Mistura, e dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, la quale ribadisce che la politica europea sulla Siria non è cambiata e non è stato discusso il ritiro delle sanzioni contro Damasco. I due si sono incontrati ieri a Ginevra anche con le delegazioni del governo e delle opposizioni siriane coinvolte nei colloqui di pace, alle quali è stata chiesta chiarezza in merito all’estensione della cessazione delle ostilità e dell’accesso umanitario e l’impegno a prendere parte alla transizione politica. Intanto Damasco ha consentito l’accesso degli aiuti umanitari a diverse località del Paese, alcune delle quali sotto assedio, ma restano escluse le città di Douma e Daraya, in quest’ultima in particolare la situazione della popolazione è disastrosa. Dall’Argentina, dove si trova in visita, anche il presidente degli Stati uniti, Barack Obama, ha parlato della Siria: “Perseguiremo l’Is aggressivamente finché non sarà rimosso da Siria e Iraq”. E nonostante la tregua entrata in vigore il 27 febbraio scorso, in Siria si continua a morire: secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani da allora sono 326 le vittime civili, tra cui 73 minori. Lo conferma al microfono di Maria Laura Serpico anche il responsabile analisti del Ce.S.I., Gabriele Iacovino:  

“La tregua è stato un punto politico e diplomatico raggiunto a Ginevra, nel quadro delle Nazioni Unite, ma la situazione sul campo è totalmente diversa. È una guerra civile che vede in questo momento le forze lealiste cercare di bloccare l’avanzata del sedicente Stato islamico soprattutto a est, ossia sulla strada da Palmira verso Deir el-Zor”.    








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