2016-03-26 09:00:00

Cantalamessa nell'omelia della Passione: la misericordia salva il mondo


Ieri pomeriggio Papa Francesco ha presieduto nella Basilica Vaticana la celebrazione della Passione del Signore in cui si ricorda la morte in croce del Figlio di Dio, simile ad agnello condotto al macello. Filo conduttore della predica tenuta da padre Raniero Cantalamessa, la misericordia di Dio che giustifica, cioè rende “giusto” l’uomo, e l’appello sempre attuale dell’apostolo Paolo: “lasciatevi riconciliare con Dio”. Una sintesi della sua omelia nel servizio di Adriana Masotti:

“Il momento favorevole, il giorno della salvezza” è, per noi, l’anno della misericordia che stiamo vivendo. E’ adesso, spiega padre Cantalamessa, che arriva anche ai cristiani di oggi, l’appello contenuto nella seconda Lettera ai Corinti: "Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio". Ma che significa riconciliarsi con Dio? Padre Cantalamessa osserva che molti rimangono lontani dalla fede perché hanno un’immagine distorta di Dio, quella di un Dio rivale, arcigno, che invece di volere la felicità dell’uomo gli è ostile. Certo, nel cristianesimo non si è mai ignorata la misericordia di Dio, ma - continua il predicatore della Casa pontificia - la misericordia era l’eccezione, non la regola:

"L’anno della misericordia è l’occasione d’oro per riportare alla luce la vera immagine del Dio biblico che non solo fa misericordia, ma  è misericordia".

E che ne è allora della giustizia di Dio? Padre Cantalamessa ricorda come, secondo San Paolo, la giustizia di Dio non sta nel rendere a ciascuno secondo le sue opere – questo ci sarà in futuro -  ma non ora:

“Dio si fa giustizia, facendo misericordia! Ecco la grande rivelazione. L’Apostolo dice che Dio è 'giusto e giustificante', cioè è giusto con se stesso, quando giustifica l’uomo; egli, infatti, è amore e misericordia; per questo fa giustizia a se stesso – cioè, si dimostra veramente per quello che è – quando fa misericordia".

E citando Sant’Agostino, padre Cantalamessa prosegue: La ‘giustizia di  Dio’ è quella per la quale, per sua grazia, noi diventiamo giusti:

"Dire perciò: 'Si è manifestata la giustizia di Dio', è come dire: si è manifestata la bontà di Dio, il suo amore, la sua misericordia. La giustizia di Dio, non solo non contraddice la sua misericordia, ma consiste proprio in essa!".

Ecco che cosa è avvenuto sulla Croce, afferma padre Cantalamessa: Dio, non si è accontentato di perdonare i peccati dell’uomo, ha fatto infinitamente di più, li ha presi su di sé. E continua:

"L’odio e la ferocia degli attentati terroristici di questa settimana a Bruxelles ci aiutano a capire la forza divina racchiusa in quelle ultime parole di Cristo: 'Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno'. Per quanto lontano possa spingersi l’odio degli uomini, l’amore di  Dio è stato, e sarà, sempre più forte. A noi è rivolta, nelle presenti circostanze, l’esortazione dell’apostolo Paolo: 'Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene'”.

L’opposto della misericordia non è, dunque, la giustizia, ma la vendetta. E aggiunge: "C’è una sola cosa che può salvare davvero il mondo, la misericordia! La misericordia di Dio per gli uomini e degli uomini tra di loro". E "può salvare, in particolare la cosa più preziosa e più fragile che c'è, in questo momento, nel mondo, il matrimonio e la famiglia". Infatti, anche nel matrimonio, "all’inizio non c’è la misericordia, ma l’amore. Non ci si sposa per misericordia, ma per amore. Ma dopo anni, o mesi, di vita insieme, emergono i limiti reciproci, i problemi di salute, di finanze, dei figli; interviene la routine che spegne ogni gioia. Quello che può salvare un matrimonio dallo scivolare in una china senza risalita è la misericordia".

Padre Cantalamessa chiude la sua omelia con una preghiera: "Che l’intenzione di Papa Francesco nel proclamare questo Anno Santo della Misericordia, trovi una risposta concreta nei nostri cuori e faccia sperimentare a tutti la gioia di riconciliarsi con Dio nel profondo del cuore”.








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