2016-03-29 12:46:00

Giappone: le forze militari potranno intervenire all'estero


Per la prima volta dal termine della Seconda Guerra Mondiale, le forze militari giapponesi potranno intervenire all’estero grazie alla nuova legge sulla sicurezza. Il provvedimento permette alle forze di autodifesa di intervenire in caso di attacchi a Paesi alleati che possano minacciare la sicurezza dello stesso Giappone. Raffaele Marchetti, professore in Relazioni Internazionali presso l'Università Luiss Guido Carli, ha spiegato a Maria Laura Serpico in cosa consiste questa legge:

R. – Da un punto di vista tecnico, implica la possibilità per l’esercito giapponese di intervenire all’estero in difesa degli alleati. Naturalmente, però, è una legge che ha una valenza politica molto più ampia e ci dice che la tensione in Asia sta crescendo.

D. – Perché è stata fortemente voluta dal premier Shinzō Abe?

R. – Da un lato, ci sono motivi interni. Questa è una legge che, naturalmente, rafforza la sua immagine decisionista e che dà anche un’immagine di pugno duro sulle questioni asiatiche. Dall’altro, ci sono questioni dinamiche che hanno a che vedere con la politica regionale e in primis la tensione con la Cina. Non escluderei anche quella con la Corea del Nord. Naturalmente, però, la preoccupazione maggiore per il Giappone è la Cina: le dispute territoriali sulle isole e, più in generale, la prospettiva di che tipo di relazione si instaurerà tra i due Paesi nei prossimi decenni.

D. – Quindi, appunto, su quali dinamiche influisce a livello internazionale?

R. – Questa nuova legge verrà presa con molta preoccupazione a Pechino, perché verrà letta immediatamente come una corsa al riarmo e alla maggiore aggressività anche militare giapponese. Non possiamo dimenticare la storia del XX secolo in cui il Giappone ha avuto atteggiamenti imperialistici e colonialistici in tutta l’Asia, inclusa la Manciuria e la Cina. Da questo punto di vista, la possibilità che l’esercito giapponese possa operare all’estero è una possibilità che preoccupa la coscienza, la prospettiva politica di molti Paesi, in primis la Cina. Ma non soltanto la Cina, perché molti altri Paesi asiatici hanno ancora vivi ricordi dell’imperialismo nipponico.

D. – Il legame tra Stati Uniti e Giappone verrà rafforzato?

R. – Certamente questo darà la possibilità di sviluppare ancora di più la partnership che, d’altronde, è già molto solida tra gli Sati Uniti e il Giappone. La possibilità che il Giappone utilizzi le proprie forze armate all’estero certamente verrà sfruttata dagli Stati Uniti in maniera preventiva e per mettere pressione all’espansione cinese.

D. – Secondo lei, perché solo il 39% della popolazione giapponese è a favore della legge?

R. – Da un lato, c’è un’opposizione fisiologica, che è la posizione del governo attuale e, dall’altro, i giapponesi hanno interiorizzato molto la sconfitta della Seconda Guerra Mondiale, a tal punto che in qualche modo si sentono ancora colpevoli per quello che hanno fatto durante la prima parte del Novecento e poi nella Seconda Guerra Mondiale. Questo senso di colpa veniva in qualche modo messo a tacere attraverso una completa demilitarizzazione del Paese. Con questo nuovo passo legislativo si riapre la porta ad un modo di pensare giapponese che però era una sorta di tabù, un qualcosa di cui non si poteva né discutere né certamente mettere in pratica attraverso politiche militari.








All the contents on this site are copyrighted ©.