2016-03-29 14:30:00

Svizzera: grande successo della Campagna di Quaresima 2016


Circa 3mila parrocchie elvetiche hanno aderito quest’anno alla Campagna di Quaresima, l’annuale iniziativa ecumenica promossa in Svizzera dall’organismo caritativo cattolico “Action de Carême”, (Adc), insieme ai protestanti di “Pain pour le prochaine” ed ai cristiani di “Etre partenaire” e che si è conclusa la domenica di Pasqua. Una grande mobilitazione per denunciare gli effetti nocivi dell’estrazione dell’oro sulle popolazioni dei Paesi del sud del mondo. Il tema scelto per questa edizione è stato infatti “Non è oro tutto quello che luccica”.

Sensibilizzare sull’impatto delle attività estrattive sulle comunità locali
Una sessantina le conferenze e i dibattiti organizzati per sensibilizzare i cittadini e le cittadine svizzere sull’impatto delle attività estrattive sulle comunità locali,  più spettacoli teatrali, proiezioni di film, pasti di quaresima nelle sale parrocchiali, ma anche nelle scuole e in altri luoghi pubblici. Tra i momenti forti le testimonianze di ospiti invitati dal Burkina Faso e dal Sudafrica sulla situazione nei rispettivi Paesi e sul loro lavoro sul terreno. Nelle strade di Friburgo, Losanna, Peseux e Sion è stato esposto un cubo dorato di 5 metri cubi, corrispondente alla quantità di oro trasformata nelle raffinerie svizzere, con pannelli esplicativi sul ruolo della Svizzera nel commercio di questo metallo prezioso. “La campagna è stata una formidabile occasione di riflessione grazie all’impegno notevole di parrocchiani e parrocchiane ai quali vogliamo dire grazie”, ha dichiarato Bernard du Pasquier, direttore di “Pain pour le Prochain”.

Numerose adesioni anche alle altre iniziative
Grande successo hanno riscosso anche le iniziative tradizionali promosse nell’ambito della campagna.  “Pain du partage” (il Pane della condivisione) ha raccolto 50mila franchi svizzeri, mentre la vendita di 130mila rose eque e solidali promossa in occasione della Giornata delle rose ha raccolto da sola mezzo milione.  I fondi permetteranno di finanziare progetti miranti ad aiutare i contadini del Burkina faso di continuare a coltivare le loro terre, o alle comunità locali del Sudafrica a denunciare le sistematiche violazioni dei diritti dell’uomo perpetrate dalle industrie estrattive.

Una petizione per chiedere una regolamentazione dell’industria estrattiva
Infine, le Chiese si sono mobilitate per raccogliere le firme della petizione “Per delle multinazionali responsabili”, lanciata nell’aprile 2015 da “Pain pour le Prochain” e dall’”Action de Carême” insieme a una settantina di organizzazioni e che chiede una regolamentazione globale delle attività delle industrie estrattive nel mondo. (A cura di Lisa Zengarini)








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