“Una vergogna nazionale”: così mons. Socrates Villegas, presidente della Conferenza episcopale delle Filippine (Cbcp), definisce il drammatico legame tra gioco d’azzardo e riciclaggio di denaro nel Paese. Le parole del presule, diffuse attraverso una dichiarazione, fanno riferimento ad un recente fatto di cronaca: un gruppo di hacker è riuscito a rubare oltre 80milioni dalla Federal Reserve di New York, utilizzando password e username della Banca Centrale del Bangladesh e dirottando una parte del bottino su alcuni conti correnti nelle Filippine e poi, da lì, in alcuni Casinò con l’obiettivo di riciclare il denaro rubato.
Riciclaggio di denaro alimenta attività criminali e terroristiche
“Il riciclaggio di denaro è ciò che permette alle organizzazioni criminali di prosperare
e di continuare le loro azioni illegali – scrive mons. Villegas – Il riciclaggio di
denaro alimenta la linfa vitale dei gruppi terroristici, sia nazionale che internazionali”
ed è per questo che c’è bisogno di “misure legislative rigide” per contrastarlo. Il
presule lancia accuse non solo contro i “cyber-criminali”, ma anche contro “i dirigenti
bancari collusi ed i funzionari governativi ed amministrativi” che hanno permesso
un furto così grave perché “nessuno escogita un piano criminale simile completamente
da solo”.
Casinò distruggono famiglia e futuro
Quindi, il presidente della Cbcp sottolinea: “I casinò possono essere strumenti di
riciclaggio di denaro”, così che “i proventi di attività criminali assumono l’aspetto
di guadagni e valute legittime”. Di qui, la forte denuncia che la Chiesa filippina
fa contro le case da gioco, definite “il simbolo dell’abbandono sconsiderato in cui
molti vivono la loro vita”, “sperperando i loro averi, distruggendo le loro famiglie,
mandando in frantumi il loro futuro”. E tuttavia, i casinò “continuano a prosperare
– notano i vescovi filippini – ed i loro proprietari continuano ad arricchirsi”.
Fermare le scommesse on line
Mons. Villegas punta il dito anche contro le scommesse on line, ricordando che “in
tanti Paesi del mondo esse sono illegali, mentre nelle Filippine queste detestabili
attività continuano”, permettendo a “molti stranieri di farsi strada nel Paese non
a scopi commerciali, né per contribuire economicamente al miglioramento della vita
nazionale, ma per scommettere on line e dedicarsi al gioco d’azzardo su web”. “Più
volte, su larga scala – si legge ancora nella nota della Cbcp – il gioco d’azzardo
è stato collegato alla criminalità organizzata. Ed anche se non possiamo dire che
tutto il gioco d’azzardo delle Filippine è legato ad attività criminali, siamo comunque
allarmati dalla tiepidezza con cui il governo e la società civile affrontare queste
forme di gioco d’azzardo ad alto rischio”.
Gioco d’azzardo corrode fibra morale del Paese
Il gioco d’azzardo, infatti, “corrode la fibra morale” del Paese, perché “provoca
nel giocatore una smania di profitto cospicuo e rapido, senza che sia reso alla società
alcun contributo in termini, ad esempio, di investimenti o di creazione di posti di
lavoro”. Non solo: il gioco d’azzardo “è contrario anche alla Provvidenza in base
alla quale ogni persona dovrebbe sostenere, in modo diligente e prudente, se stesso
e la propria famiglia, perché lascia alla casualità dei dadi o delle carte ciò che,
invece, deve essere guadagnato con diligenza, creatività, impegno e fatica”.
Attenzione ai giovani: non lasciarli cadere nel vizio del gioco
Per questo, mons. Villegas esorta i vescovi diocesani ad essere “vigili nel monitorare
le attività di gioco d’azzardo, segnalando tempestivamente alle autorità le operazioni
illegali ed educando costantemente i fedeli all’immoralità di tali pratiche”. In particolare,
i vescovi vengono invitati a “cercare di prestare attenzione soprattutto ai giovani,
affinché rimangano lontani da questo vizio”. “Sappiamo di potercela fare!”, conclude
infine il presidente della Cbcp. (I.P.)
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