2016-03-31 12:07:00

A Roma il Congresso apostolico europeo della misericordia


Sarà la Basilica romana di Sant’Andrea della Valle a ospitare il Congresso Apostolico Europeo della Misericordia (Wacom), evento giubilare che si protrarrà fino a lunedì prossimo e che vedrà molte personalità del mondo ecclesiale approfondire il tema posto da Papa Francesco al cuore dell'Anno Santo. Federico Piana ne ha parlato con il segretario del Wacom, padre Patrice Chocholski:

R. – Mi ricordo questa intuizione profetica di padre Christian De Chergé, assassinato in Algeria, che diceva: “Il mondo sarebbe meno deserto se tutti insieme potessimo trovarci dei posti comuni dove abbeverarci mutualmente della misericordia che viene da Dio che non ci appartiene”. Chiaramente, per noi cristiani è il volto di Cristo e per noi è senz’altro l’unico mediatore per saper condividere quest’acqua che viene da Dio con tutti i credenti e prendere il meglio di quanto ci può rendere dinamici per costruire un mondo nuovo, a misura della misericordia di Dio, che ci dà questa nuova creatività. È possibile creare questo mondo a condizione che siamo innamorati della misericordia e che diventiamo capaci di condividerla per far crescere l’altro e ricevere la misericordia dell’altro.

D. – I miracoli più belli, giustamente, arrivano lì, nel confessionale, dove molti si sono santificati. Mi viene in mente Curato D’Ars…

R. – Sì, qui ad Ars siamo i testimoni di questo miracolo in maniera quotidiana. Il Signore attraverso questi raggi di luce penetra all’interno dell’anima della persona e la trasforma dall’interno.

D. – C’è una data importante, quella del primo aprile tra le altre – ovviamene tutte sono importanti – dove dalle 18.00 fino alle 24.00 si svolge la notte di riconciliazione con l’apertura delle chiese giubilari per la celebrazione penitenziale con le confessioni. Quindi, la mattina alle 8.30 avrete le lodi, fino a giungere poi alle 18 quando si apriranno queste chiese giubilari. È un momento importante…

R. – Sì, qui avvengono dei grandi miracoli. Mi ricordo una di queste notti di riconciliazione nel Santuario di Kigali nel Rwanda quando tanti rwandesi erano stati chiamati da tutte le diocesi a prendere parte all’iniziativa. In quell’occasione, il vescovo di Kigali annunciava alcuni sacerdoti, una ventina, abilitati a dare anche il perdono per i peccati riservati. Avevamo capito bene che si trattava del peccato di genocidio. Tanti si sono riconciliati con il Signore, con i loro fratelli. È stato un rinnovamento per il Paese. Quindi, ci auguriamo che tutte queste possibilità durante le notti di misericordia, di riconciliazione, portino un rinnovamento per Roma ma anche per tutto il mondo. Il rinnovamento comincia dal cuore.

D. – Le chiederei un’ultima cosa sul fatto che ci sarà un Congresso mondiale dopo quello europeo…

R. – Il Congresso mondiale si terrà dal 16 al 20 gennaio 2017, subito dopo la chiusura dell’Anno della misericordia, a Manila, sotto la presidenza dei cardinali Shönborn e Tagle, quindi con tutta l’effervescenza di tutte le minoranze asiatiche e anche nel contesto delle relazioni interreligiose. Ci aspettiamo molto da questo congresso mondiale, così come ci aspettavamo molto da quello che si è svolto a Bogotá – interamente teso verso la missione e le periferie – e dal quale abbiamo ricevuto molto. Qui il contesto religioso sarà interessante proprio in vista della costruzione con il Signore di questa civiltà della misericordia.








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