La Chiesa siro-ortodossa considera “offensivo” il modo in cui la polizia palestinese ha fermato il metropolita Swerios Malki Murad, vicario patriarcale a cui è affidata la guida della comunità dei cristiani siro-ortodossi presenti in Terra Santa. Tale fermo di polizia – avvenuto nella serata di sabato 2 aprile e durato poche ore – rappresenta “una umiliazione per tutti i fedeli della Chiesa siro ortodossa sparsi nel mondo”. Così si legge nel comunicato diffuso dal Segretariato generale del Santo Sinodo siro ortodosso, riunitosi presso il monastero di Mor Jacob Baradaeus a Atchaneh, in Libano, il 4 e 5 aprile.
“Grande dispiacere” per le modalità in cui il vescovo è stato arrestato
Il Patriarcato – riferisce il comunicato ripreso dall'agenzia Fides – ha espresso
“grande dispiacere” per le modalità in cui il vescovo è stato arrestato. Analoghi
giudizi di riprovazione per l'operato della polizia palestinese sono stati espressi
anche dal vescovo greco ortodosso palestinese Atallah Hanna, secondo il quale il trattamento
inferto al Metropolita siro ortodosso è stato “degradante, ingiustificato e inaccetabile”.
Dalle autorità giudiziarie palestinesi nessuna spiegazione sui motivi del
fermo
La polizia palestinese aveva fermato il metropolita siro-ortodosso Swerios Malki Murad
nella serata di sabato 2 aprile prelevandolo dal convoglio di auto che accompagnavano
l'alto ecclesiastico verso Gerusalemme, dopo una visita da lui effettuata presso il
villaggio palestinese di al-Khader. Il metropolita era stato rilasciato su cauzione
dopo essere stato sottoposto a un breve interrogatorio. Le autorità giudiziarie palestinesi
non hanno finora fornito spiegazioni sui motivi che hanno portato a disporre il fermo
temporaneo del vescovo. Indiscrezioni circolate nella rete web - e attribuite a Basem
Badawi, a capo della Procura di Betlemme - fanno riferimento a una denuncia presentata
contro il metropolita da una donna cristiana siro-ortodossa. (G.V.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |