2016-04-06 16:26:00

Lesbo (Mons. Spiteris): Che il Papa venga, la gente è stanca


"Ciascuno sa che tutti luoghi dove va questo Papa, e le problematiche che vi si concentrano, assumono una risonanza globale. Sarebbe un viaggio 'politico' quello in Grecia, che è allo studio. C’è una tensione altissima non solo a Lesbo, questa gente è disperata". S.E. Mons. Ioannis Spiteris, OFMCap, Arcivescovo di Corfù, Vicario apostolico di Salonicco e membro della Commissione mista teologica per il dialogo fra cattolici e ortodossi, saluta con grande favore il progetto di una visita di Francesco per essere vicino ai profughi e accenna a storie di carità: "Nell’isola di Chios, per esempio, una persona per mesi interi ha fatto il pane offrendolo ai migranti senza nulla in cambio. La gente però poi si stanca. Essere costanti nella carità è una qualità che non abbiamo tutti". 

 

Il dopo accordo Ue-Turchia

Andrea Nicastro, inviato del Corriere della Sera a Lesbo, spiega gli effetti dell'operazione europea che ha spostato i confini Ue oltre il Mare Egeo. "Dal 20 marzo  qui il panorama è completamente mutato. Sulle spiagge, invece di avere volontari da tutto il mondo che aspettavano le imbarcazioni dalla Turchia ed eventualmente mandavano barche a trainarle, ci sono agenti di Frontex che sbrigano le misure di respingimento. La porta nord è bloccata: cercare di venire qui non serve perché chi arriva viene immediatamente rispedito in Turchia e solo lì potrà tentare di fare domanda di asilo ed eventualmente essere mandato in Europa. Chi ufficiosamente si sa potrà vedere la sua domanda accolta è solo quel gruppo di fuggiaschi provenienti dalla Siria. Tutti gli altri sono considerati migranti economici e quindi vengono respinti. Lo spostamento, di fatto, dei confini europei oltre la Grecia, in Turchia, ha provocato problematiche legali, di rispetto dei diritti umani, di trasparenza del comportamento delle autorità turche. Rimane la porta del sud, l’Italia. Vedremo nei prossimi mesi se le condizioni in Libia e quelle del mare consentiranno un afflusso per questo canale e come reagirà l’Ue". 

I campi al collasso

"Ci sono cinque hotspot in Grecia - continua Nicastro - e uno di questi è Moria, un campo che come gli altri è diventato una vera e propria prigione. Nessuno può uscire, sta scoppiando perché non ha alternative, ed è destinato a crescere all’inverosimile se continuano ad arrivare altre persone via mare. Il problema di Moria - precisa - si risolverà in qualche modo. L’Europa non manca di risorse per evitare che la gente muoia nel campo sotto la propria responsabilità. Il problema è che l’Europa ha delegato totalmente alla Turchia la responsabilità anche morale di vagliare chi ha diritto o meno all’asilo". 

Se arriva il Papa...

"La reazione ad una probabile visita del Papa qui è abbastanza positiva. L’idea che qualcuno venga a manifestare una vicinanza umana alle persone che sono dall’altra parte, a pochissimi chilometri, fa piacere. Il fatto è qui non c'è nessuno che non abbia avuto a che fare con un gommone o un pezzo di salvagente. Che i migranti vengano respinti lascia qui tutti con l’amaro in bocca. Non sembra una operazione da Europa". Dello stasso avviso Mons. Giancarlo Perego, Direttore della Fondazione Migrantes: "Il viaggio avrebbe un alto valore simbolico nell’Anno della Misericordia. Si aggiungerebbe ai viaggi della misericordia già compiuti finora, da Lampedusa alla tappa al Cara di Castelnuovo di Porto. L’Europa si è purtroppo chiusa a riccio. Sarebbe poi un gesto con valenza ecumenica, segno di Chiese che si stanno unendo, convergenti sulla dramma sociale della migrazione e in sintonia con quei dialoghi ecumenici (da Basilea a Graz, a Sibiu) che hanno messo al centro proprio i temi della pace, della migrazione, dell’ambiente".








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