Il tema dei migranti e la loro accoglienza: questo il nucleo dell’Assemblea della Conferenza dei vescovi della Regione Nord dell’Africa (Cerna) svoltasi a Tangeri, in Marocco, dal 3 al 6 aprile. Nel comunicato finale diffuso al termine dei lavori e siglato da mons. Paul Desfarges, presidente dell’organismo, viene innanzitutto scattata un’istantanea delle singole Chiese: in Tunisia, si sottolinea come la Chiesa guardi “con fiducia al cammino del Paese dopo la rivoluzione del 2011”, nonostante “le difficoltà e le prove” affrontate, come l’attentato al museo nazionale del Bardo, avvenuto a marzo 2015. In particolare, la Chiesa tunisina prosegue il suo lavoro nei settori dell’educazione e della carità, in solidarietà con i migranti che arrivano nel Paese.
In Marocco, il centenario di Charles de
Fuoucald
La Chiesa in Marocco, invece, guarda “la dialogo interreligioso”
e punta su “iniziative pastorali” rivolte ai giovani e sui servizi per “le persone
in difficoltà”, senza dimenticare che “la comunità cristiana locale si evolve anche
con la nuova presenza dei migranti”. Quanto all’Algeria, la Cerna ricorda le difficoltà
del Paese di fronte al crollo del prezzo del petrolio e le attese della Chiesa che
dal 2015 non ha un arcivescovo titolare ad Algeri, né un nunzio apostolico. Centrale,
poi, la celebrazione del centenario della morte di Charles de Foucald, che ricorrerà
il primo dicembre prossimo, così come il ventennale della morte dei monaci di Tibhirine,
scomparsi nel marzo 1996.
Le difficoltà della Libia
Per quanto riguarda la Libia, dove si sta lavorando
con difficoltà a un governo di unità nazionale, la Cerna sottolinea che proprio a
causa della crisi del Paese, nessun presule è potuto intervenire all’Assemblea. Tuttavia,
tramite corrispondenza i vescovi nordafricani sono stati informati sulle problematiche
che sta vivendo la Chiesa libica “in questo tempo di crisi”, con “la partenza di molti
lavoratori espatriati e la situazione precaria che vivono i migranti”. “Qualche comunità
religiosa prosegue coraggiosamente il suo servizio – si legge nel comunicato – sperando
che le parti in causa arrivino a restaurare la pace e la stabilità e che per il Paese
e la Chiesa locale sia possibile un nuovo corso”.
Critiche all’accordo Ue-Turchia su migrazioni
Segnali positivi arrivano, invece, dalla Mauritania
dove la diocesi di Nouakchott si appresta a celebrare il 50.mo anniversario di fondazione
e la comunità cristiana è in crescita. Da ricordare che all’incontro della Cerna ha
presto parte anche mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, in Sicilia,
il quale ha informato i presenti sul lavoro delle istituzioni ecclesiali italiane
nei confronti dell’accoglienza dei migranti e ha presentato “uno sguardo critico sull’accordo
tra l’Unione Europea e la Turchia”, che prevede l’espulsione dalla Grecia verso la
Turchia di tutti i migranti irregolari arrivati dopo il 20 marzo passando attraverso
il confine turco. Critiche alle quali si unisce la Cerna, che esprime “indignazione
davanti alle gravissime conseguenze di questa politica sui nostri Paesi e, soprattutto,
sulla vita dei migranti”.
L’importanza della testimonianza
In generale, poi, la Chiese nordafricane sottolineano
che, “in termini statistici, i nostri numeri sono insignificanti e i battesimi e i
matrimoni sono poco numerosi”. Tuttavia, le testimonianze di vita cristiana, gli incontri
ed i servizi portati avanti “insieme agli amici musulmani” dimostrano che “il Regno
di Dio è all’opera”. Riguardo, quindi, alle situazioni politiche “complicate” che
si vivono nella regione, i presuli sottolineano che la missione della Chiesa “non
è di prendere posizioni di principio, ma di porsi accanto a coloro che soffrono, che
cercano aiuto per vivere in modo degno”, in spirito di fraternità.
Aprirsi alla fraternità
“La vocazione della Chiesa – sottolinea ancora la
Cerna – non è incentrata unicamente sul sostegno spirituale dei suoi membri, ma vuole
anche testimoniare la carità di Cristo per tutti ed entrare in relazione con i nostri
fratelli e sorelle musulmani. E non è facile, a causa di pregiudizi e di un certo
razzismo”. Se, dunque, “le migrazioni interpellano e comportano rischi e sofferenze”,
allo stesso tempo i vescovi nordafricani evidenziano “l’importanza spirituale della
mobilità per mettersi all’ascolto dell’altro e di Dio stesso ed aprirsi alla fraternità”.
Accogliere in maniera dinamica
Quindi, la Cerna ricorda che l’Europa non è l’unica
meta di arrivo delle migrazioni, perché “non c’è un Paese africano che non accolga,
a sua volta, sfollati, rifugiati ed immigrati”. Di fronte, poi, ai timori di chi pensa
alla “islamizzazione dell’Europa”, la Cerna si domanda: “Vivere come una cittadella
assediata è davvero il modo migliore di reagire?”. O piuttosto, “forti della fede”,
bisogna “accogliere in maniera dinamica il nuovo mondo che viene”, perché “tutto passa,
ma la carità non passa mai?”. Infine, il comunicato rende noto che la prossima Assemblea
della Cerna si terrà in Senegal alla fine del gennaio 2017. (I.P.)
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