L’avidità, la “fame di denaro” sta uccidendo l’arcidiocesi di Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo: a denunciarlo, in una nota citata dall’agenzia Fides, è la Commissione diocesana Giustizia e pace, la quale sottolinea come, nella regione, da anni destabilizzata dalla presenza di diversi gruppi armati, si registrino “forti turbolenze dalle conseguenze incalcolabili sulla vita quotidiana e l’ecosistema” della popolazione.
Scuotere le coscienze
Con l’aggravante che tale situazione sembra essersi ormai radicata negli animi degli
abitanti della regione: “Aprite gli occhi e vedrete dei cadaveri ambulanti in un ambiente
decadente” afferma infatti Giustizia e pace, nel tentativo di scuotere le coscienze.
Il quadro descritto dalla Commissione diocesana è drammatico: coniugi che cercano
di sottrarsi reciprocamente i beni di famiglia; stupri di bambine; giovani disoccupati
che si arruolano in bande criminali, carestia che attanaglia villaggi interi in una
regione ricca di risorse alimentari.
Riconciliarsi con Dio e con il prossimo
Per questo, Giustizia e pace denuncia anche la mancanza di una politica nazionale
che incentivi il lavoro, mentre “il fucile e certe ideologie hanno ucciso gli uomini
e soprattutto massacrato le nostre culture tradizionali”. “Per denaro si può uccidere,
mentire, tradire, violentare e malauguratamente si direbbe che sono proprio i malvagi
che prosperano!” afferma la nota diocesana. Tuttavia, al contempo viene lanciato un
appello alla popolazione a “rialzarsi, a guardare in faccia la realtà, e ad organizzare
un rito di purificazione, di espiazione e di riconciliazione con Dio, con il prossimo
e con il Creato”. (I.P.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |