Con 361 voti favorevoli, sette contrari, due astenuti, in un’aula semivuota perché abbandonata dalle opposizioni, la Camera ha votato in via definitiva la riforma costituzionale Renzi-Boschi. Finisce il bicameralismo perfetto. “Oggi è una data storica, l’Italia è il paese più stabile d’Europaè stato il commento del premier Renzi da Teheran. Soddisfatta il ministro Boschi. La riforma sarà sottoposta a referendum. Paolo Ondarza:
Il sospirato sì definitivo in sesta lettura da parte della Camera alla Riforma costituzionale è arrivato. Maggioranza compatta in un emiciclo abbandonato dalle opposizioni: 5 Stelle, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Sinistra Italiana. La parola definitiva spetta ai cittadini chiamati ad esprimersi nel referendum confermativo di ottobre. Su questo ha detto Renzi il governo “si gioca tutto, ma i cittadini voteranno per cambiare”. Ecco le principali novità: il senato non sarà eletto direttamente dai cittadini e non avrà più la prerogativa di approvare le leggi. Si passa da 315 a 100 senatori rappresentanti regioni e comuni. 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 nominati dal capo dello Stato. I consigli regionali eleggeranno i nuovi senatori sulla base delle preferenze espresse dagli elettori durante le consultazioni regionali. I senatori non percepiranno indennità aggiuntive, ma godranno di immunità parlamentare. Solo la Camera potrà votare la fiducia al governo e svolgere funzione legislativa. L’iter sarà il seguente: la Camera approva una legge, il Senato la esamina e suggerisce modifiche, ma la Camera potrà non tenerne conto. Solo per le leggi di revisione costituzionale occorrerà il sì di entrambi i rami.
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