I vescovi filippini pubblicheranno al più presto le linee guida sull’esortazione apostolica “Amoris laetitia”, ma intanto invitano tutte le comunità ecclesiali ad accogliere fin da ora le famiglie in difficoltà, con quello spirito di misericordia che è il cuore del documento post-sinodale, perché – affermano - “l’apertura dei del cuore e dello spirito non ha bisogno di leggi e non aspetta indicazioni”.
Non lasciarsi sedurre dalle forzature dei media sull’esortazione
“Quando i nostri fratelli e sorelle, a causa di relazioni, famiglie e vite spezzate,
esitano ad entrare nelle nostre chiese e nelle nostre vite non sapendo se saranno
bene accolti, andiamo loro incontro a braccia aperte”, scrivono i presuli in una lettera
pastorale diffusa il 10 aprile. Allo stesso tempo, essi ammoniscono i fedeli a non
lasciarsi sedurre dalle forzature dei media secolari che tendono a puntare l’attenzione
solo sulle “situazioni difficili”, come quella dei divorziati o delle unioni irregolari,
dando l’impressione che Papa Francesco abbia modificato la dottrina.
Nessuna modifica della dottrina cattolica sulla famiglia nell’Amoris laetitia
“Deve essere chiaro – sottolinea la lettera firmata da mons Socrates Villegas, presidente
della Conferenza episcopale filippina (Cbcp) - che il Santo Padre non si allontana
assolutamente dall’insegnamento della Chiesa contenuto nei credi, nei documenti conciliari
e nel Catechismo della Chiesa cattolica”, anche se “l’esortazione apostolica è comprensibilmente
scritta nella consapevolezza delle tante sfide, difficoltà e minacce alle famiglie
e dei diversi motivi per cui a volte, purtroppo, le famiglie si disgregano”.
Trasformare le famiglie in luoghi di misericordia
Essa è in questo senso una sfida ai pastori e alle loro comunità a lavorare “per la
trasformazione delle famiglie in luoghi di misericordia”. Una sfida – sottolineano
i vescovi filippini – che interpella tutti, il clero come i fedeli: “Le stesse famiglie,
nessuno escluso, dovrebbero diventare agenti di trasformazione e di una nuova evangelizzazione
per la chiesa domestica”. “Quando le famiglie falliscono – concludono - dobbiamo tutti
batterci il petto, perché ogni comunità cattolica, ogni parrocchia, ogni diocesi ha
un ruolo per sostenere la coesione, l’amore e la perseveranza di una famiglia”. (A
cura di Lisa Zengarini)
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